Ma perché costruire una città in mezzo all’oceano, così lontana da qualsiasi civiltà conosciuta? È legittima la domanda che si sono posti gli archeologi, constatando la magnificenza delle strutture in pietra mostrate dalle immagini satellitari, con pareti alte 25 metri e spesse 17. Gli edifici che compongono Nan Madol sono costituiti da circa 750mila tonnellate di roccia nera.
La Venezia sommersa del Pacifico: è l’isola di Nan Madol
“Era la sede del potere politico, il centro dei riti religiosi più importanti e il luogo in cui furono sepolti i primi capi dell’isola”, ha detto McCoy. E forse la suggestione di queste antiche tombe ha alimentato i timori delle popolazioni della zona che non hanno mai vissuto in quelle terre anche perché difficilmente raggiungibili.
Secondo i ricercatori, i nativi di Pohnpei, patrimonio Unesco dal 2016, si sono rifiutati di avvicinarsi alla “città fantasma” perché credevano di essere perseguitati dagli spiriti. Alcuni locali conducono i turisti sul sito solo di giorno, impauriti da misteriose sfere incandescenti avvistate durante la notte.
Nan Madol, che avrebbe ispirato anche la città morta di R’lyeh, ne Il richiamo di Cthulhu di Howard Phillips Lovecraft, nasconde ancora tanti misteri. Forse non è Atlantide, che secondo gli ultimi studi sarebbe stata spazzata via da uno spaventoso tsunami provocato da un’eruzione vulcanica nei pressi di Santorini, 200 chilometri a sud della Grecia, ma ha tutti gli ingredienti per evocarne il mito.
Lascia un commento