
Scienziati riescono forse a ricreare la reazione chimica che ha creato la vita. Un gruppo di chimici si è avvicinato al mistero più affascinante di tutti: l’origine della vita.
Questa narrazione inizia miliardi di anni fa, quando la Terra primordiale era un crogiolo di reazioni chimiche. In questo scenario, una molecola particolare, l’RNA, o acido ribonucleico, emerge come protagonista.
L’RNA, ancora oggi un componente essenziale della vita, ha la capacità di replicarsi e catalizzare altre reazioni chimiche. Ma come si sono formati i suoi mattoni fondamentali, i ribonucleotidi, in quel mondo antico e caotico?
La ricerca ha portato gli scienziati a indagare le reazioni “autocatalitiche”, in cui i prodotti chimici generati stimolano ulteriori reazioni dello stesso tipo, creando un ciclo autosostenibile.
Questo tipo di reazione potrebbe aver giocato un ruolo cruciale nell’origine della vita, sopravvivendo in un’ampia gamma di condizioni.
Il lavoro più recente di questi chimici ha integrato l’autocatalisi in un percorso chimico noto per produrre i blocchi di costruzione dei ribonucleotidi, un processo che avrebbe potuto verificarsi realisticamente nelle condizioni semplici ma complesse della Terra primordiale.
Uno degli esempi più emblematici di reazione autocatalitica è la “formose reaction” – chiamata anche “reazione di Butlerov” – scoperta nel 1861.
Questa inizia con una molecola di un composto semplice, il glicolaldeide, e termina con due, sostenuta da un costante apporto di un altro composto semplice, il formaldeide. Tuttavia, una volta esaurito quest’ultimo, la reazione si ferma e i prodotti iniziano a degradarsi.
La reazione di Butlerov condivide alcuni ingredienti comuni con la produzione di ribonucleotidi.
Ma fino ad ora, nessuno aveva tentato di collegare i due percorsi, principalmente a causa della natura “non selettiva” della prima, che produce molte molecole inutili insieme ai prodotti desiderati. Nel loro studio, gli scienziati hanno aggiunto una molecola semplice, il cianammide.
Questo ha permesso che alcune delle molecole prodotte durante la reazione fossero “deviate” per produrre ribonucleotidi. Sebbene la reazione non produca ancora una grande quantità di blocchi di costruzione dei ribonucleotidi, quelli che produce sono più stabili e meno inclini alla degradazione.
Il laboratorio sta attualmente ottimizzando questa procedura nella speranza di poter manipolare la reazione autocatalitica per rendere le reazioni chimiche comuni più economiche ed efficienti e i loro prodotti farmaceutici più accessibili. Forse non sarà importante quanto la creazione della vita stessa, ma potrebbe comunque essere utile.
FONTE: sciencealert
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