È il momento dell’anno migliore per ammirare Giove, nel cielo lungo tutta la notte e al massimo della sua brillantezza. Il gigante gassoso, tra oggi e domani, si trova infatti alla minima distanza dalla Terra e all’opposizione rispetto al Sole. Una circostanza che si verifica ogni 13 mesi circa.
Quando le orbite del nostro pianeta e quelle del colosso del Sistema solare si avvicinano (a qualcosa meno di 670 milioni di chilometri), la Terra viene a trovarsi tra il Sole e Giove. Un allineamento che ci permette di vedere il suo ‘volto’ al massimo della luminosità. Succede la stessa cosa con la Luna, che è piena quando si trova in posizione opposta rispetto al Sole, osservando da Terra.
Riconoscere Giove è facile, sarà l’oggetto più splendente della volta celeste, nella costellazione della Vergine, una volta tramontata Venere. La sua luce, come quella di tutti i pianeti, è fissa, non tremolante come accade per le stelle. Sorgerà a est attorno alle 19 e 30 del pomeriggio (contemporaneamente al tramonto del Sole) e ci farà compagnia tutta la notte: culminerà in cielo dopo l’una e 20 tramontando solo attorno alle sette del mattino.
Così brillante è certamente uno spettacolo da godere a occhio nudo ma, per apprezzare al meglio anche i dettagli, un piccolo telescopio (magari quello di uno dei tantissimi osservatori astronomici sparsi per l’Italia) permetterà di scorgere anche le bande colorate della sua atmosfera e i suoi satelliti. Quattro di loro, quelli galileiani o “medicei”, sempre in prima fila: sono Io, Europa, Ganimede e Callisto, scoperti dallo scienziato pisano e “battezzati” in onore del granduca di Toscana Cosimo II de’ Medici. Proprio studiando le lune gioviane, satelliti in orbita attorno a un pianeta che non è la Terra, Galileo fornì una delle prove più solide della teoria eliocentrica formulata da Copernico.
Il telescopio spaziale Hubble non ha perso l’occasione per immortalare Giove nel momento più favorevole. Dal suo punto di vista privilegiato, in orbita a oltre 500 chilometri di quota, ha scattato un’immagine nitida e molto dettagliata.
Ma c’è anche chi gode di una “vista” molto migliore. È la sonda della Nasa Juno, in orbita da luglio 2016 attorno al pianeta, che ha completato il 24 marzo il suo quinto flyby, un passaggio ravvicinato, scattando immagini di rara bellezza e inedita definizione della sua atmosfera, della caratteristica macchia rossa, delle correnti e dei vortici che muovono le spesse nubi ai poli.
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