Cosa succederebbe alla Terra se sparisse la Luna? Quali sono gli scenari possibili nel caso in cui la nostra Luna sparisse all’improvviso? Proviamo a immaginare eventuali conseguenze. Compagne di vita fin da neonate, la Luna e la Terra hanno compiuto milioni e milioni di valzer nel cosmo arrivando fin ad oggi totalmente indisturbate. La loro simbiosi è stata – e continua a essere – di fondamentale importanza per la formazione e la proliferazione della vita sul nostro meraviglioso pianeta.
Mai come in questo periodo la Luna è al centro di grande attenzione da parte dei media, per via soprattutto del 50° anniversario dell’allunaggio. Ma cosa succederebbe se, ragionando per assurdo, il nostro satellite sparisse all’improvviso? Quale nuova Terra ci troveremmo ad affrontare?
Addio alle maree e a molte specie acquatiche
La Luna è la principale responsabile dei movimenti di marea dei nostri oceani e dei nostri mari: la sua attrazione gravitazionale, combinata con la forza centrifuga apparente della rotazione terrestre, genera dei veri e propri “rigonfiamenti” sulla faccia del nostro pianeta rivolta verso il satellite (avvengono anche sul lato diametralmente opposto).
Questi cambiamenti sono impercettibili da osservare ma abbastanza importanti da cambiare il livello del mare di svariati metri. Senza la nostra cara “eterna peregrina” questo fenomeno verrebbe fortemente ridotto portando alla conseguente estinzione di moltissime specie che dipendono dai reflussi marini e dalle correnti (le barriere coralline ne sono un esempio); i fiumi non se la passerebbero meglio costringendo migliaia di creature acquatiche ad adattarsi o a perire per colpa del brusco cambiamento.
Sparizione delle stagioni e dei poli
Si potrebbe pensare che non ci sia correlazione tra l’alternanza delle stagioni e la Luna. In realtà esiste un delicato equilibrio sul nostro pianeta, che ha permesso al corpo celeste di essere la culla della vita che è oggi; evitandoci una delle – tante – sfortune del nostro vicino Marte.
Il pianeta rosso infatti, nella sua storia, ha subito varie angherie tra cui l’assenza di un vero e proprio satellite capace di tenerlo sulla “retta via” (il gemello della Terra ha in realtà due satelliti, Phobos e Deimos, ma a causa delle loro ridotte dimensioni sono, purtroppo, trascurabili).Sembra una battuta, ma in realtà è proprio quello che la Luna fa con l’asse terrestre: lo mantiene stabile nella sua inclinazione di 23,27° rispetto all’eclittica (il piano su cui la Terra “viaggia”), tollerando solo una variazione di un paio di gradi ogni 41.000 anni circa. Su Marte invece, l’assenza di una forza gravitazionale del genere fa sì che l’inclinazione dell’asse di rotazione abbia raggiunto una deviazione di oltre 60° nel corso degli ultimi milioni di anni.
Senza il nostro satellite ci ritroveremmo con stagioni non più definite, cambi repentini del clima con conseguenti tempeste, grandi estremi di freddo e di caldo, e soprattutto i poli cambierebbero di continuo la loro posizione. In un lasso di tempo mediamente breve la Terra arriverebbe ad inclinarsi fino a 90°, portando di fatto i poli sull’equatore! Uno scenario abbastanza raccapricciante che sì, si attuerebbe nel corso di milioni e milioni di anni, ma di certo sconvolgerebbe la vita così come la conosciamo.
La vita notturna cambierebbe radicalmente
Animali e piante risentono molto della presenza dei raggi lunari, che rischiarano le notti più scure e scandiscono il tempo per i cicli di accoppiamento di molti esseri viventi. Senza di essi non ci sarebbe più alcun “orologio astrale naturale” in grado di segnare il tempo e non solo: le creature dovrebbero adattarsi alla nuova, profonda oscurità con mutamenti prima d’allora impensabili.
Probabilmente molti animali svilupperebbero la cosiddetta bioluminescenza, al fine di favorire la loro vita dopo l’imbrunire.
È sostanzialmente lo stesso principio che avviene a tutte le creature che vivono negli abissi marini. Certo, anche questo sarebbe un cambiamento possibile solo nel corso di intere ere, e non è detto nemmeno che possa accadere.Infatti, la più grande sfida da vincere, prima dell’evoluzione, sarebbe la sopravvivenza: centinaia di specie differenti dovrebbero fare i conti con ritmi alterati, buttando all’aria secoli di equilibrio tra caccia, nutrimento e riproduzione. Anche questo caso insomma, porterebbe ad una plausibile disfatta della vita.
Le ore diurne si ridurrebbero
Se tutti questi problemi non bastassero considerate che uno degli effetti più evidenti – qualora all’improvviso fossimo privati del nostro satellite – sarebbe senz’altro la drastica riduzione delle ore diurne. In pratica la velocità di rotazione terrestre cambierebbe, a causa dell’assenza della forza lunare che funge in un certo senso da “freno” per la Terra (è un effetto ricollegabile al gioco-forza delle maree, che abbiamo accennato prima).
Le giornate potrebbero ridursi anche a 10h nei periodi buoni (chiamarli “estivi” dopo il trambusto di cui abbiamo raccontato fin ora sarebbe poco sensato), e fino a 6h in quelli cattivi (plausibilmente gli ex invernali). È una situazione che si verificò già miliardi di anni fa, quando la Terra e la Luna erano ancora giovanissime. Tutti i cicli circadiani, animali ma umani soprattutto, subirebbero dei gravi traumi: un po’ come ritrovarci ogni giorno con un jet lag spaventoso da recuperare.
Il nostro corpo non capirebbe più quando sarebbe ora di iniziare a indurre il sonno o quando invece mantenerci concentrati. Gli animali diurni troverebbero difficoltoso adattarsi mentre quelli notturni si ritroverebbero in iperattività per i primi periodi, per poi sfociare in grandi momenti di stanchezza, avendo poche ore del giorno da sfruttare per il riposo.
Queste sono senz’altro le problematiche più evidenti che si potrebbero sperimentare qualora una catastrofe del genere si avverasse. Ma non le uniche: vi sono altre possibili casistiche che potrebbero condurci ad un rapido declino. Basti pensare alla combinazione dei fattori delle ore diurne diminuite con le notti senza luna: i consumi energetici salirebbero a dismisura, in una maniera difficilmente quantificabile (e forse nemmeno gestibile dal nostro intero pianeta).Non c’è un solo aspetto positivo in questa “sparizione” della Luna. Qualche astrofilo forse potrebbe pensare che i cieli notturni sarebbero infinitamente più densi di stelle, lasciando ampio respiro a chi ama i cieli bui, ma non sarebbe poi tanta, in realtà, la differenza. L’inquinamento luminoso aumenterebbe vertiginosamente senza dimenticare che le cappe di smog e di nubi coprirebbero come sempre le grandi città.
Il nostro satellite si è formato quasi in contemporanea con la Terra: sono compagne fin dalla nascita, e adesso sappiamo quanto dobbiamo essere grati di questo sodalizio. I poeti e i romantici del passato ebbero il sentore di quanto Sora Luna fosse sacra e importante, e possiamo certamente dire che la sua presenza non solo ci salva e ci protegge come specie, ma ci eleva da questa condizione, permettendoci di sognare e di fantasticare verso nuovi limiti, che solo cinquant’anni fa sembravano impossibili.Ma, se non dovesse capitare qualche disastro come in “The Time Machine” (2002), tutte queste paure e timori sono praticamente irrealizzabili: la Luna sì, si sta allontanando dalla Terra di circa 3,8 cm all’anno, ma è un movimento praticamente minimo in confronto alle grandi distanze del cosmo e speriamo che, tra centinaia di milioni di anni, l’umanità abbia trovato altre case e nuovi mondi su cui prosperare. Gli sforzi a tal proposito non mancano, e ormai manca davvero poco prima che qualcuno possa tornare su quel letto grigiastro di regolite che tanto amiamo.
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