Onde cerebrali in pre-morte le stesse di quelle di un sogno

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Cosa accade al cervello di un uomo pochi minuti prima di morire. Una ricerca svela qualcosa di più sull’attività cerebrale umana a pochi secondi dalla morte.

Il momento in cui il corpo abbandona la vita è avvolto, sia spiritualmente sia fisiologicamente, da molti misteri che la scienza continua a indagare supportata anche dallo sviluppo tecnologico che fornisce nuovi strumenti. Del resto, dubbi, domande e incertezze si rincorrono fin dalla notte dei tempi e mano a mano la ricerca ha saputo darci risposte sempre più precise.

Tra gli studi che contribuiscono a darci qualche indicazione ulteriore ce n’è uno che arriva dall’Università di Louisville, in Kentucky, dove gli esperti sono riusciti a monitorare l’attività cerebrale di un uomo pochi secondi prima del decesso e nei momenti immediatamente successivi.

Cosa accade al cervello di un uomo pochi minuti prima di morireIl paziente, 87enne colpito da infarto, era sotto controllo medico e l’esito della crisi è stato tristemente inatteso quanto prezioso proprio per i dati neurologici che potuto fornire. Quello che è emerso dalla registrazione delle onde del cervello è, infatti, particolarmente suggestivo dal momento che le frequenze registrate sono le medesime di quando si sogna. Il cervello, infatti, al momento del decesso e subito dopo si attiverebbe con le stesse modalità di quando si vive la dimensione onirica, si medita e si ricorda.

Pubblicata sulla rivista specializzataFrontiers in Aging Neuroscience’, l’analisi confermerebbe anche quanto riferisce chi ha vissuto il coma, ovvero l’esperienza di pre-morte. Le funzioni cognitive, infatti, sono compatibili con la visione dei momenti più importanti della propria vita, in una sorta di flashback con i ricordi più cari e vividi. Un’informazione, questa, supportata dal tipo di onde cerebrali registrate, le medesime che caratterizzano il nostro cervello nel momento del sogno.

“Appena prima e dopo che il cuore ha smesso di funzionare”, riporta eyetech.it dalle parole del dott. Ajmal Zemmar, neurochirurgo dell’Università di Louisville, “abbiamo visto cambiamenti in una specifica banda di oscillazioni neurali, le cosiddette oscillazioni gamma, ma anche in altre come le oscillazioni delta, theta, alfa e beta”. In attesa di approfondimenti, in fondo ci consola sapere che le persone che amiamo scivolino nel riposto rivendendo i momenti più belli della loro esistenza terrena.

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