Nuovo approccio alla teoria dei numeri primi

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Due matematici hanno trovato un nuovo metodo per identificare i numeri primi. La speranza è che possa tornare utile per migliorare la nostra conoscenza anche in altre aree della disciplina.

Benjamin -Green dell’Università di Oxford e Mehtaab Sawhney del Massachusetts Institute of Technology sono riusciti a mettere a punto un nuovo metodo per identificare i numeri primi.

La loro dimostrazione, appena pubblicata in uno studio apparso sul sito pre-print ArXiv, potrebbe così consentirci di compiere ulteriori progressi nella teoria dei numeri.

I numeri primi

Ricordiamo brevemente che i numeri primi possono essere divisi solo per se stessi o per uno e sono i numeri in cui possono essere scomposti i numeri interi. Uno dei problemi più famosi legati ai numeri primi è l’ultimo teorema di Fermat, proposto dal matematico Pierre de Fermat nel 1640, che afferma che non esistono soluzioni intere positive dell’equazione aⁿ + bⁿ = cⁿ per qualsiasi intero n maggiore di 2.

Un teorema importante legato ai numeri primi, ma molto difficile da dimostrare.

La dimostrazione

Due matematici hanno trovato un nuovo metodo per identificare i numeri primi

Solamente nel 1993 il matematico Andrew Wiles pubblicò per la prima volta la dimostrazione dell’ultimo teorema di Fermat, che ha portato quindi a scoperte importanti anche in altre aree della matematica legate ai numeri primi.

Alcuni anni dopo, nel 1998, i matematici Henryk Iwaniec e John Friedlander hanno proposto un concetto correlato, dimostrando che si potevano ottenere numeri primi sommando numeri interi nella forma x²+ y4, dove uno dei numeri stessi era primo.

Tuttavia, i due esperti non sono stati in grado di risolvere una variante della loro equazione, secondo la quale due numeri primi qualsiasi combinati nella forma x² + (2y)² daranno anch’essi un numero primo.

Il nuovo metodo

Ed è proprio quello che sono riusciti a fare Green e Sawhney, pubblicando il primo nuovo risultato sulla combinazione di numeri per formare numeri primi dai tempi di Iwaniec e Friedlander.

Per riuscirci, i due matematici hanno utilizzato un kit composto da tecniche all’avanguardia come quelle delle somme di tipo I/II e le norme di Gowers.

Questi due approcci provengono da aree della matematica distanti, vale a dire la teoria dei numeri e la combinatoria. “Probabilmente la cosa più interessante del lavoro è il fatto che questi due tipi di aree diverse possono essere combinate”, ha spiegato Green.

I progressi in altre aree

Oltre a rappresentare di per sé un risultato importante, gli strumenti utilizzati da Green e Sawhney potrebbero aiutare i matematici a compiere progressi in altri settori.

Abbiamo aspettato 25 anni, non sapendo che tipo di tecniche sarebbero state necessarie per ottenere un risultato di questa qualità, ma Green e Sawhney sono riusciti a farcela. È un risultato fantastico”, ha commentato al New Scientist Alex Kontorovich della Rutgers University.

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