Migliaia di animali marini morti ritrovati in Kamchatka

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Russia, misterioso “disastro ecologico” in Kamchatka: morti il 95% degli animali marini. Carcasse di foche, polpi, ricci di mare, granchi e pesci ricoprono da diversi giorni le coste della penisola.

Nella spiaggia di Khalatyr, meta di surfisti, in molti “hanno iniziato a presentare strani spiacevoli sintomi”.Carcasse di foche, polpi, ricci di mare, granchi e pesci ricoprono da diversi giorni le coste della lontana penisola russa di Kamchatka, Estremo Oriente Russo, e in particolare la spiaggia Khalatyr, popolare meta di surfisti, e la Baia Avacha, che si affacciano entrambe sull’Oceano Pacifico. Quasi tutta la vita dei fondali marini è stata spazzata via, hanno denunciato gli scienziati incontrando il governatore della regione, Vladimir Solodov dopo una spedizione nell’area. Un “disastro ecologico”, lo ha definito Greenpeace che ha rinvenuto in acqua livelli di prodotti petroliferi “quattro volte superiori” la norma e “2,5 volte più fenolo”.

“Durante le immersioni, abbiamo scoperto la morte di massa degli organismi a 10-15 metri di profondità: il 95 per cento è morto. Alcuni grossi pesci, gamberi e granchi sono sopravvissuti, ma in numero molto ridotto”, ha detto durante l’incontro con Solodov lo scienziato Ivan Usatov. Gli scienziati della Riserva naturale di Kronotskij, dell’Istituto di ricerca della pesca e dell’oceanografia della Kamchatka (KamchatNIRO) e della sede locale dell’Istituto di Geografia del Pacifico hanno inoltre segnalato che la morte degli organismi ucciderà i pesci che se ne nutrono.

🔴Un disastro ambientale al largo della #Kamchatka in #Russia sta mettendo a rischio la vita marina della regione. Chiediamo un’indagine per accertare le cause non ancora chiare. pic.twitter.com/u8lddCbooU

— Greenpeace Italia (@Greenpeace_ITA) October 6, 2020

“Dopo questa immersione posso confermare che c’è un disastro ambientale in corso. L’ecosistema è stato notevolmente minato e ciò avrà conseguenze a lungo termine, poiché tutto in natura è interconnesso”, ha detto il fotografo subacqueo Aleksandr Korobok, aggiungendo di aver subito ustioni chimiche durante l’immersione.

Russia, misterioso "disastro ecologico" in Kamchatka: morti il 95% degli animali mariniAnton Morozov, direttore di Snowave, una delle principali scuole di surf della penisola, era stato tra i primi a denunciare che da tre settimane i surfisti “hanno iniziato a presentare strani spiacevoli sintomi”. “Molti hanno lasciato l’Oceano in fretta. I sintomi compaiono anche senza il contatto con l’acqua”, ha spiegato Morozov In una testimonianza rilanciata dal popolare blogger su YouTube Jurij Dud, parlando di bruciore agli occhi, mal di gola e vomito provocati dall’avvelenamento causato dall’insolito odore del mare. “Se i responsabili fossero più coraggiosi, ammettessero il loro errore e iniziassero le operazioni di soccorso, forse potremmo riportare la situazione sotto controllo”, ha aggiunto Morozov che sul suo profilo Instagram ha pubblicato numerose immagini.

Nonostante la denuncia di Morozov e la richiesta di un’inchiesta da parte di Greenpeace, le autorità sostengono che non si siano verificati incidenti industriali o altri eventi anomali nell’area. Il ministro dell’Ecologia russo Dmitrij Kobylkine ha assicurato in un’intervista a Rossija 24 che i valori dei campioni analizzati sono nella norma e che la moria è dovuta a un fenomeno di “origine naturale”. “Dopo le tempeste – ha spiegato – c’è un aumento della tossicità dei microrganismi in questa zona che provoca cambiamenti nel (contenuto di) ossigeno”. Inquinamento provocato dall’uomo, fenomeni naturali o un terremoto correlato a un vulcano, sono invece le tre cause prese in considerazione da Solodov, governatore della regione.

Gli esperti interpellati dal giornale Novaja Gazeta e dall’agenzia di stampa Ria Novosti ipotizzano la fuoriuscita di eptile, un carburante per missili estremamente tossico, da una delle tante installazioni militari presenti in Kamchatka. È a causa di queste strutture che la Kamchatka, tra le regioni più remote e di difficile accesso, è stata chiusa al pubblico fino alla caduta dell’Urss prima di diventare una meta amata dai turisti per la sua natura selvaggia, i suoi vulcani, le sue balene e i suoi orsi. Una commissione speciale, ha detto Solodov, esaminerà le acque nei pressi dei siti di test militari di Kozelskij e Radyginskij.

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