La Morte che uccide la Morte

Vinci tutto supernealotto e giochi Sisal

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Una pistola che non ci doveva essere per la vita di una famiglia. Il paradosso del caso Vicentini pluriomicida-suicida – Di Gaetano Barbella

Conoscere lo stato di salute energetico della persona

É ormai chiaro, che stiamo attraversando un’epoca di risveglio generale delle coscienze. Ogni giorno infatti, sempre più persone diventano consapevoli e percepiscono chiaramente il costante fluire dell’energia intorno e dentro di sé. Anche in questo preciso istante, mentre stai leggendo questo articolo, una forte energia sta influenzando profondamente le tue emozioni, i tuoi desideri e in realtà, ogni aspetto della tua vita.

Questo perché, ogni organismo vivente (uomini, animali, piante, rocce e cristalli) è circondato e immerso da un campo di energia elettromagnetica, chiamata aura. L’aura è l’energia sottile del corpo e della mente, la forza vitale invisibile che emaniamo e assorbiamo allo stesso tempo, in connessione con l’energia universale.

Questo campo elettromagnetico vibra a differenti frequenze e riflette il nostro stato mentale, fisico e il nostro essere interiore. Quanto più l’aura è sana, robusta, luminosa e carica di energia, maggiore sarà il benessere e la consapevolezza dell’individuo. Quando il nostro campo energetico è in equilibrio, siamo infatti in grado di vivere con pienezza la nostra vita. Se al contrario, l’aura non si trova in condizioni ottimali, la persona avverte difficoltà fisiche e mentali, malessere e persino malattie.

Le energie sottili, inoltre, essendo parte dell’immenso universo che le sovrasta, sono in continua trasformazione e si diffondono grazie alla loro natura radiante. Ciò significa che ogni organismo vivente assorbe energia dall’ambiente esterno e la irradia a sua volta verso un altro soggetto.

Parlando dell’essere umano, possiamo quindi dire che l’uomo è pura energia, e soprattutto siamo dei veri e propri diffusori di energia. Le energie sottili sono intorno a noi e guidano la nostra mente e il nostro corpo. L’aura umana è costituita da almeno 7 corpi aurici o corpi sottili, che agiscono in modo interdipendente l’uno dall’altro: eterico, emozionale, mentale, astrale, eterico matrice, celestiale e causale. Ognuno di essi ha un proprio colore ed è relazionato con un particolare Chakra e organo, come vedremo in seguito.

Nell’uomo, quindi ogni pensiero, emozione e sentimento che proviamo vibra a una certa frequenza. Emettendo frequenze alte, attireremo nella nostra vita benessere, armonia, salute, felicità. Al contrario, emettendo frequenze basse, attireremo sofferenza, malattia, disagio, odio e risentimento.

Sulla base di questo, possiamo giungere alla conclusione che noi siamo ciò che pensiamo e, a seconda dei nostri pensieri, creiamo successo o fallimento1.

Per il cosiddetto “operatore olisticola lettura dell’aura serve “conoscere lo stato di salute energetico della persona, i suoi blocchi a livello del corpo eterico, emozionale, mentale e spirituale“.
L’energia che è oggetto della attività dei terapeuti energetici tradizionali è concepita solo ed esclusivamente nella sua modalità di “funzionamento” alterata o squilibrata. Altrimenti, essa non desta il minimo interesse2.

Ma quanti nel mondo soffrono di mali ritenuti incurabili dalla medicina ufficiale, che invece potrebbero trovare almeno una risposta con la medicina olistica non riconosciuta dalla scienza accademica? Seguirà un fatto di cronaca appena accaduto, la tragedia di un padre che uccide il figlio disabile, la moglie e la figlia.

Il figlio disabile, il biglietto in cucina: così l’ex primario Carlo Vicentini ha sterminato la famiglia – Di Nicola Catenaro, Alessandro Fulloni

L’uomo, un urologo, poi si è sparato. Era in pensione da 3 mesi. «Soffriva per la disabilità del primogenito». Ha lasciato un biglietto in cucina nel quale ci sarebbero scritte frasi farneticanti.

Figura 1: Il prof. Carlo Vicentini e il figlio Massimo.
Figura 1: Il prof. Carlo Vicentini e il figlio Massimo.

L’orario in cui è avvenuto quell’orrore è imprecisato, forse tra le due di mercoledì notte e le dieci di giovedì mattina. Carlo Vicentini, 70 anni, sino allo scorso dicembre primario di urologia all’ospedale «Mazzini» di Teramo e professore universitario, si sposta tra le stanze da letto della villetta in cui vive con la famiglia, alla periferia dell’Aquila. Impugna una pistola tedesca risalente al tempo di guerra, una «Walther P38» regolarmente detenuta.

Con quell’arma l’uomo, un cacciatore appassionato, commette una strage uccidendo la moglie, Carla Pasqua, ex funzionaria Asl, 69 anni, e i figli Massimo, 43, da tempo immobilizzato sulla sedia a rotelle per via di una malattia neurodegenerativa, e Alessandra, 36, nutrizionista da poco assunta nello stesso ospedale in cui per vent’anni il padre era stato uno stimato responsabile di reparto.

È adesso Giovanni, il fratello del medico, a raccontare che «giorni fa Carlo mi aveva anticipato che con tutta la famiglia sarebbe andato al mare a Tortoreto, nel Teramano». Quando giovedì «ho provato a contattare mio fratello non ho avuto risposta. Ho visto che le finestre erano abbassate e ho pensato fossero già partiti». Poi ieri, dopo altre telefonate a vuoto, con delle chiavi secondarie altri familiari, verso le 12, sono andati ad aprire imbattendosi nella tragedia. Poco dopo sono arrivati gli investigatori della Squadra mobile coordinati dal pm Guido Cocco. Filtra pochissimo su quanto è stato visto dentro la casa che sta a Tempera, tranquillo sobborgo periferico del capoluogo abruzzese.

Si sa solo che sulla scrivania del medico erano sparse tante carte mentre in cucina c’era un biglietto sul quale erano scritte delle frasi farneticanti. Tutte le vittime erano in pigiama e il corpo di Alessandra — il cui ultimo accesso su WhatsApp risale alle due di mercoledì notte — sarebbe stato trovato sotto il letto, come se avesse cercato di sfuggire a quella mattanza.

Massimo, che era immobilizzato per l’aggravarsi della malattia e che usava un macchinario per la respirazione, sarebbe stato ucciso per primo. Nel corridoio è stata infine trovata la madre che aveva da tempo lasciato il suo impiego alla Asl aquilana per assistere il figlio. Vicentini si è poi tolto la vita nella sua stanza. Capire cosa abbia indotto quel medico — descritto come inappuntabile sul lavoro, sebbene piuttosto schivo — è per ora arduo e si possono fare unicamente delle supposizioni. Il parroco di Tempera, don Giovanni Gatto, racconta che «prima e dopo il terremoto» il medico era andato più volte a trovarlo in sacrestia. «Non mi parlava dei problemi del figlio — ricorda — sebbene io mi raccomandassi di tenersi cara quell’anima bella».

È fuor di dubbio però che il padre fosse legatissimo al primogenito che accompagnava regolarmente nelle lunghe sedute terapeutiche necessarie a contrastare l’avanzata della distrofia. Non che Massimo, che da poco era stato dimesso dopo un periodo in ospedale, si fosse perso d’animo, anzi: prossimo alla laurea in Biologia che aveva inseguito con grinta, giocava regolarmente con i «Mirmidoni», squadra ascolana che disputa il campionato di hockey per disabili. Silvano Silvi, il presidente, ora piange al telefono: «Sono sconvolto, Massimo ogni estate era qui con noi. Per me era come un figlio».

F igura 2: Tempera, frazione di L'Aquila, è il luogo della strage
Figura 2: Tempera, frazione di L’Aquila, è il luogo della strage

Quel che è certo è che suo padre aveva smesso di fare l’urologo, continuando invece ad insegnare all’università dell’Aquila. Il rettore Edoardo Alesse ricorda di «aver incontrato Carlo prima di Natale, aveva ribadito con affetto che era a disposizione dell’Ateneo». C’è chi parla poi di depressione seguita al pensionamento e qualche amico gli aveva consigliato di farsi aiutare. Il suo avvocato Emilio Bafile sostiene che «Carlo soffriva per la situazione clinica del figlio, una vicenda che lo ha segnato. Forse era allo stremo e ha maturato questa idea. Le condizioni di Massimo hanno pesato molto».

Chi era il vero malato da curare?

Chi era il vero malato da curare? È stato già detto in precedenza nella cronaca giornalistica:

L’uomo, un urologo, poi si è sparato. Era in pensione da 3 mesi. «Soffriva per la disabilità del primogenito».

La nascita di un figlio disabile è vissuta come l’espressione della propria inadeguatezza, di un proprio fallimento, specie se si tratta di un primo figlio. L’autocolpevolizzazione è una delle prime e inevitabili risposte emotive.

La nascita di un figlio disabile è per i genitori un evento che si presenta come un fulmine a ciel sereno: nessun genitore lo sceglierebbe e nessuno è preparato ad assumersi una responsabilità così dolorosa e faticosa.

Opera d’arte che raffigura genitori che proteggono un bambino con il loro corpo.

Quando sopraggiunge la nascita di un bambino con gravi patologie, che possono essere di natura sensoriale e/o motorie e/o metaboliche, la famiglia intera è attraversata da un vero e proprio tzunami.

Poiché non deve solo affrontare gli inevitabili sconvolgimenti che ogni nascita reca con sè, ma si ritrova a gestire lo shock della malattia inaspettata, con l’evenienza che sia a repentaglio la sopravvivenza del neonato.

Il dolore è incontenibile, misto a sentimenti di impotenza e di insicurezza, e lo stress raggiunge livelli elevatissimi.

La ricaduta sull’autostima del genitore

Se la nascita di un figlio sano viene inconsciamente elaborata come una conferma positiva delle proprie capacità, e rappresenta una buona iniezione di autostima per i genitori.

La nascita di un figlio disabile invece viene vissuta, in particolare dalla madre, come l’espressione della propria inadeguatezza e come un vero e proprio fallimento. L’autocolpevolizzazione è una delle prime e inevitabili risposte emotive.

Ma nel nostro caso è il padre ad autocolpevolizzarsi, prova ne è che giunto ad certo termine è sfociato nella tragedia consumata in gran segreto nella sua casa. Egli possedeva la forza di poter affrontare la morte in tutta la sua possanza poiché era incline alle armi simbolo di morte. Possedeva un gran numero di fucili oltre alla pistla con cui ha ucciso i suoi cari e sé stesso.

Allo shock iniziale seguono nel tempo fasi di negazione e rifiuto di riconoscere l’evidenza. Per esempio sperando in un errore di diagnosi, alternando fasi depressive e di isolamento e a reazioni di autocolpevolizzazione. Ma questo padre fuori di testa nel giorno fatale, era in primario di ospedale e sapeva perfettamente la gravità della disabilità del figlio.

Di qui non riuscendo a trovare una causa sufficiente a giustificare questo dramma, il genitore la cerca in se stesso e si fa bersaglio di un’autocritica spietata e di profondi e infondati sensi di colpa, a cui reagisce attivando nei confronti del bambino un atteggiamento iperprotettivo e una totale dedizione, ma non ci riesce col passar del tempo.

A ciò si aggiunge l’insieme di difficoltà che si presentano quotidianamente e impedisce spazi di respiro, di cui il genitore avrebbe diritto e necessità.

Accettazione e consapevolezza possono essere raggiunti attraverso la psicoterapia. Un esempio di percorso che si rivela efficace è la terapia in acqua per genitori e figli disabili in Francia, presso il centro acquatico F.A.E.E.L.(Fédération des Activités Aquatiques d’Eveil et Loisir)3.

La superficie della Terra è come un immenso registro degli ospiti di un albergo. È tutto registrato in forma di immagini dedotte dalla sua morfologia.

L’argomento che stiamo per affrontare sembra estraneo alla questione dei disabili, è una cosa assolutamente nuova da capire, ma ci permetterà di aiutarci nella ricerca su di loro e vedremo come. Già aver raccomandato di servirsi della medicina olistica per aiutare i disabili non è visto di buon occhio dalla medicina ufficiale, figuriamoci ora servirsi di curiose immagini tratte dalla morfologia della superficie terrestre, farà scandalo – convengo.

Ma aspettiamo a dirlo e vediamo di che si tratta. Il punto è che la nostra Terra non è estranea a tutto ciò che brulica sulla sua superficie, e particolarmente ai suoi abitanti di privilegio, il genere umano. Per gli alchimisti la Terra è la nostra Madre. E allora potrebbe capitare che da una particolare configurazione di una certa località dedotta dalla sua mappa, sia possibile trarre degli utili suggerimenti – mettiamo – per metterci sulla buona strada e risolvere, per esempio, il male che ha sconvolto la famiglia del primario Carlo Vicentini di tempera.

Ma è come andare dal mago, si può obiettare, convengo. Tuttavia anche andare da un terapeuta olistico è come andare da un mago, secondo l’opinione della scienza ufficiale, eppure oggi molti non sono poi tanto scettici e si rivolgono a loro, e così potrebbe essere che nel curiosare le mappe terrestri si possono trarre eventuali immagini illuminanti.

Naturalmente è l’occhio veggente, a riuscire a trarre immagini dalle mappe di centri urbani o località in genere (che sono concezioni surreali).

Tecnicamente queste immagini sono da considerarsi come delle crittografie. Simili a quelle note, usate dalla pratica computeristica, che possono essere lette se non da chi conosce l’artificio usato nel comporla.

Esaminiamo subito il caso della mappa di Tempera, quella mostrata in precedenza con l’illustr. 2, là dove si è consumata la tragedia del padre che uccide il figlio disabile e poi si suicida. Per questo scopo, come già fatto capire, ora ci si avvale della situazione mappale ricalcando linee di strade, palazzi e altro con il risultato di concepire una cartografia espressa con l’illustr. 3.

Ed ecco, come per magia, con l’illustr. 3, compare un quadro che non ci si aspetta4.

La concezione di ricavare dalle mappe di centri abitati immagini come questa della fig. 3, potrebbe rientrare nel nucleo di un’antica disciplina, la geomanzia, una tecnica divinatoria. La parola deriva dal greco geōmanteía (geō “terra” e manteía “divinazione”) e significa “divinazione per mezzo della terra”. Essa mirava ad accordare l’orografia della terra con quella del cielo. Con questa parola s’intendeva una tecnica divinatoria elementare basata sull’ispezione della “terra” intesa come elemento fisico, quindi sull’ispezione di segni rilevabili sul suolo terrestre. Quindi una tecnica che, al pari della piromanzia, dell’idromanzia e dell’aeromanzia, si basava sull’osservazione di fenomeni naturali (similmente all’arte degli auguri e degli aruspici) e non sull’uso di specifici simboli (e quindi dei relativi calcoli per ricavarli ed esaminarli a fini divinatori).

Figura 3: Geo-cartografia di Tempera. Sulla destra il volto dell'ex primario Carlo Vicentini in cui è chiaramente manifesto il suo Ego, continuamente preso da un irrefrenabile inaccettazione della distrofia del figlio Massimo. Il suo stato alterato, al limite di sopportazione, è al suo top e decide di porre fine al suo tormento, arma la sua pistola e uccide il figlio. Vediamo il povero Massimo sulla carrozzella e si nota chiaramente un grosso ammasso sul suo capo, un corpo calloso di natura eterica che solo un veggente riesce a notare.
Figura 3: Geo-cartografia di Tempera. Sulla destra il volto dell’ex primario Carlo Vicentini in cui è chiaramente manifesto il suo Ego, continuamente preso da un irrefrenabile inaccettazione della distrofia del figlio Massimo. Il suo stato alterato, al limite di sopportazione, è al suo top e decide di porre fine al suo tormento, arma la sua pistola e uccide il figlio. Vediamo il povero Massimo sulla carrozzella e si nota chiaramente un grosso ammasso sul suo capo, un corpo calloso di natura eterica che solo un veggente riesce a notare.

«Quel peso abnorme che gli grava sul capo»

Si sarà capito che la frase “Quel peso abnorme che gli grava sul capo” si riferisce alla figura 3, cioè al povero figlio del prof. Carlo Vicentini

Il terapeuta olistico può essere in grado di vedere da vicino il processo infiammatorio insorgente al cervello, ma tutti, e disporsi poi ad operare con le tecniche pranoterapeutiche5 per controbilanciare l’etericità anomala. Si può compredere la causa della malattia degenerativa proprio con quell’ammasso eterico, una sorta di cancro, causa della sua disabilità. Ma che grava, per conseguenza, anche sui suoi genitori e in particolar modo sul padre. Infatti verrà detto fra poco che l’aura sembra aver peso, tuttavia è tale da non gravare sull’animo di Massimo e così fargli sopportare la gravità del suo male.

Nella fig. 5 che segue, vi sono contemplati tre casi di corpi globulari pendenti sul capo di persone affetti da questo male, secondo la visione di veggenti:

Il caso F: aura di un uomo che faceva uso di SLD;

il caso G: Aura di un uomo che ha l’abitudine di tenere il capo inclinato;

il caso H: sembrerebbe che l’aura abbia peso… deduzione seducente.

Abbiamo appena sfiorato l’argomento dell’aura umana ma col prossimo capitolo viene affrontato in modo più approfondito.

Il campo energetico umano o aura e suoi sette strati

Il campo energetico umano – dice la D.ssa Barbara Ann Brennan, esperta terapeuta e veggente – è la manifestazione dell’energia universale intimamente connessa con la vita dell’uomo. Può essere descritto come un corpo luminoso che circonda e compenetra il corpo fisico, e che emette radiazioni del tutto caratteristiche (illustr. 6). Esso viene chiamato anche «aura». L’aura è quella parte del campo energetico universale associata a singoli esseri viventi od oggetti; quella degli individui, o campo energetico umano, è la parte che compete al corpo umano. ln base alle osservazioni compiute, i ricercatori hanno elaborato modelli teorici nei quali l’aura è divisa in diversi strati che si circondano e si compenetrano l’un l’altro; questi strati vengono chiamati anche corpi. I corpi sono costituiti di una sostanza sempre più sottile a mano a mano che si procede verso l’esterno rispetto al corpo fisico, e le loro «vibrazioni» rivelano frequenze progressivamente più alte.

Figura 6: I 7 strati dell'aura umana. Crediti: libro "Mani di luce" di Barbara Ann Brennan. Longanesi & C.
Figura 6: I 7 strati dell’aura umana. Crediti: libro “Mani di luce” di Barbara Ann Brennan. Longanesi & C.

Le mie osservazioni dell’aura – Dice la dott.ssa barbara Ann Brennan nel suo libro “Mani di Luce” – mi rivelarono un’interessante struttura dualistica: vidi che ogni strato alterno del campo aurico era fortemente strutturato in una serie di onde stabili di luce, mentre gli strati intermedi sembravano composti di fluidi in continuo movimento. Questi fluidi scorrono attraverso la forma creata dalle onde stabili di luce e la direzione del flusso è in gualche modo governata da esse. Le forme luminose stabili sono a loro volta pulsanti, come se fossero composte da molti puntini luminosi intermittenti, allineati e di dimensioni minuscole, che si accendono e si spengono a ritmi diversi; esse sembrano percorse da deboli scariche.

Quindi, il primo, il terzo, il quinto e il settimo strato hanno tutti una struttura definita, mentre il secondo, il quarto e il sesto sono composti da sostanze fluide che non hanno alcuna particolare struttura, ma assumono una data forma scorrendo attraverso la struttura degli strati dispari e venendone in un certo senso condizionati. Ogni strato, procedendo dagli inferiori ai superiori, permea completamente tutti quelli inferiori, compreso il corpo fisico. Così il corpo emotivo si estende oltre il corpo eterico penetrando sia in esso sia nel corpo fisico. In realtà, i vari corpi non sono affatto «strati», anche se è così che li percepiamo; sono piuttosto versioni più espanse del nostro io, che contengono in sé le altre forme più limitate.

Da un punto di vista scientifico, ogni strato può essere considerato un livello di vibrazioni progressivamente superiore, che occupa lo stesso spazio dei livelli di vibrazione sottostanti e in più si estende al di là di essi. Per poter percepire ogni successivo livello l’osservatore deve progressivamente elevare la coscienza a una frequenza di vibrazione superiore. Abbiamo così sette corpi che occupano tutti lo stesso spazio nello stesso momento e che in più si estendono, ciascuno, oltre il precedente – un fenomeno al quale non siamo abituati, in quanto non lo consideriamo parte della nostra «normale» vita quotidiana6.

Il Karma: La Legge di Causa ed Effetto – scritto da Ivan Petruzzi

Il Karma fa parte delle leggi universali, una legge conosciuta anche con il nome di “causa-effetto”, proprio perché ad ogni causa corrisponde un effetto, ed ogni azione genera un risultato.
Karma è una parola che spesso sentiamo nominare, è entrata nel nostro vocabolario quotidiano, ma sono in tanti a non sapere bene cosa voglia significare, usata per lo più in modo sbagliato, improprio, associata spesso, in modo errato, al proprio destino.
La parola Karma deriva dalla radice del verbo sanscrito Kr che significa fare, produrre, agire e assume il significato di “azione“, un’azione spinta dalla volontà, in relazione al principio di causa ed effetto. Il karma è quindi strettamente correlato con il termine “interdipendenza”, ovvero che nulla esiste in modo indipendente, ossia tutto ciò che esiste si relaziona con ciò che c’è intorno. Nel momento in cui noi produciamo un’azione, prendiamo una decisione, o diciamo una parola, tutto ciò non finisce nell’istante, ma il nostro “fare” è come un’eco che si propaga nella valle, ha un seguito, un effetto domino.

Non c’è nulla che viene fatto e finisce nell’azione stessa. Ogni azione va a relazionarsi con altri effetti, e tutto ciò avviene su diversi livelli, inclusi i pensieri. Un’unica parola ha un’influenza incredibile sul mondo esterno, faccio un esempio: io dico una cosa, questa cosa viene ascoltata da una persona e andrà ad influenzare un’azione successiva della stessa persona e quest’azione, a sua volta, scatenerà molteplici altre azioni. Questa è interdipendenza.

Noi non abbiamo la possibilità di non fare del Karma (ossia dell’azione), perché il non fare è comunque un fare, non facendo qualcosa stiamo comunque facendo qualcosa. Detto in altre parole, ad esempio, il non prendere una decisione è come prendere una decisione, è una scelta che facciamo, un’azione appunto. Quindi è bene sottolineare che noi non siamo mai liberi dalle azioni, agiamo costantemente, con i pensieri, con le parole e con il fare. Tutto ciò ci porta ad una prima comprensione di cosa sia il karma, in quanto tutte queste nostre azioni non finiscono in loro stesse, e quello che accade è che noi siamo i responsabili delle nostre azioni. Siamo noi i responsabili delle nostre azioni, o se preferite, siamo noi che causiamo i nostri risultati, buoni o cattivi che siano […]7.

Il Karma del prof. Carlo Vicentini e la bilancia del suo tragico esito finale

Il Karma era sorto con la nascita del suo primogenito, Massimo. Era lì davanti a lui ogni momento della sua vita e ogni decisione che prendeva era per lui Karma. Tutto sembrava che potesse essere sostenuto il peso della grave malattia del figlio, in buon equilibrio con il procedere del suo lavoro professionale di ottimo primario di ospedale. La bella villetta al centro di Tempera, il prestigioso lavoro di medico autorevole e stimato, la moglie che lo aiutava nelle difficoltà di gestione del loro figlio coadiuvata dalla figlia, il bel cane che rallegrava la vita familiare: tutto questo ben valeva per bilanciare il male karmico rappresentato da Massimo, capace persino di fare dello sport per disabili, ovviamente.

Non mancava, però, un altro attore scenico, quella pistola tedesca risalente al tempo di guerra, una «Walther P38» regolarmente detenuta, insieme a molti fucili, poichè Vicentini era un appassionato cacciatore. E fu appunto la pistola a influire sull’esito finale del tragico eccidio. E negli stessi istanti dei quattro spari, scattò la fase dell’ipocastasia, il rituale antico della pesatura del cuore karmico di Massimo, unito indissolubilmente a quello del padre Carlo.

La Psicostasia, l’anima e la bilancia

Con il termine psicostasia si vuole indicare la cerimonia cui, secondo il Libro dei morti nel capitolo 125, dell’antica religione egiziana, veniva sottoposto il defunto prima di poter accedere all’aldilà. Più usualmente, la psicostasia è nota come “pesatura del cuore” o “dell’anima”.

Figura 7: La pesatura del cuore di Ani del libro dei Morti. Crediti: Wikipedia.
Figura 7: La pesatura del cuore di Ani del libro dei Morti. Crediti: Wikipedia.

Nelle immagini del Papiro di Ani (fig. 7), contenute nel Libro dei Morti, è Anubi che, su un piatto di una enorme bilancia, pone il cuore del defunto, rappresentato dal geroglifico corrispondente ad un vaso (talvolta tale simbolo viene sostituito dalla intera figura del defunto), mentre sull’altro piatto si trova la “piuma”, ovvero la Maat, la verità, la giustizia (anche in questo caso, talvolta il simbolo viene sostituito dalla raffigurazione della dea Maat).
Il dio della saggezza, Thot (non si vede nella figura 7 incompleta, ma c’è) prende nota dell’esito della pesatura: se, infatti, il cuore, come depositario di tutte le azioni, buone o malvagie, compiute durante la vita, bilancerà la piuma, allora il defunto sarà dichiarato maa-kheru ovvero “giusto”, o “giustificato” ed ammesso al regno dei morti.

In caso contrario, il cuore verrà dato in pasto a Ammit, “colei che ingoia il defunto”, rappresentata da un mostro composito ai piedi della bilancia (accanto a Thot), che somma in sé gli animali più pericolosi dell’Egitto: il coccodrillo, il leone e l’ippopotamo. Ad Osiride in trono, infine, spettava il giudizio dell’anima.

La teoria bhuddista della mente scimmia

Se si osserva bene la fig. 7 della pesatura del cuore di Ani, si nota in cima al palo del cardine della bilancia, una scimmia, e nel caso della pesatura del cuore di Massimo è il suo capo a far la parte della scimmia. Ed ora sentite l’idea buddhista della teoria della mente scimmia:

«Ognuno di noi ha nella propria testa una scimmia che si agita, strepita e spesso reagisce in maniera eccessiva a quello che ci succede, generando in noi una notevole sofferenza psichica. La scimmia interviene continuamente, commentando e controllando il nostro operato e consigliandoci cosa fare e dove andare, un po’ come un navigatore satellitare incorporato nel nostro cervello. Ma, nonostante i suoi obiettivi primari siano quelli di tenerci al sicuro e impedirci di fare brutte figure, se non viene addomesticata in modo opportuno può arrecare dei gravissimi danni alla nostra salute scatenando ansia, confusione e paura. Per poter condurre una vita serena e appagante è dunque indispensabile saper gestire la nostra scimmia interiore»8.

Non c’è karma fine a sé stesso

Nella geo-cartografia di Tempera dell’illustr. 3 è possibile rintracciare l’analoga situazione della pesatura del cuore di Massimo che si lega al cuore del padre Carlo Vicentini, al momento della tragica loro morte con la successiva fig. 8 che segue.

Figura 8:La pesatura del cuore di Massimo e del padre Carlo Vicentini. Il peso eterico gravante sul capo di Massimo valeva il peso di una piuma, e il cuore non avrebbe avuto altri pesi da sostenere. E se non ci fosse stata quella pistola, oggi Massimo e la sua famiglia sarebbero ancora in vita.
Figura 8:La pesatura del cuore di Massimo e del padre Carlo Vicentini. Il peso eterico gravante sul capo di Massimo valeva il peso di una piuma, e il cuore non avrebbe avuto altri pesi da sostenere. E se non ci fosse stata quella pistola, oggi Massimo e la sua famiglia sarebbero ancora in vita.

Tuttavia non c’è Karma fine a sé stesso, nel senso che il Karma del prof. Carlo Vicentini, e con lui tutta la sua famiglia, di certo, è servita per controbilanciare un altro Karma dalle analoghe configurazioni causali, ma simmetrica, che non si sarebbe mai potuta risolversi a causa dell’assenza di un arma risolutrice. E per conseguenza la Morte non avrebbe potuto avere nemmeno un benché minimo movente, per intervenire ed emmettere la sentenza dell’ipocastasia, al limite delle forze vitali dei soggetti in relazione all’altro Karma.

Il caso di Gesù Cristo e Giuda Iscariota

I due casi karmici ricordano la crocifissione sul Golgota di Gesù Cristo e Giuda Iscariota che lo tradì, denunziandolo ai sommi sacerdoti del Tempio in cambio di 30 monete d’argento. Facendo un paragone con le valute moderne, potremmo dire che le 30 monete corrispondono a circa 3000 dollari contemporanei. Questo fu il compenso che mosse Giuda nel suo tradimento, per cui si pentì, restituendo il denaro e togliendosi la vita, come riportano il Vangelo di Matteo e gli Atti degli Apostoli.

Nel gruppo degli Apostoli, Giuda aveva il ruolo di tesoriere, cioè amministratore del denaro del gruppo. Nel Vangelo di Giovanni si sottolinea come Giuda approfittasse dell’incarico, rubando dalla cassa comune. In particolare, viene messo in evidenza il suo attaccamento ai soldi nell’episodio della donna che rompe il vaso di olio di nardo, di grande valore, per ungere Gesù. Giuda si arrabbia dicendo che l’olio poteva essere venduto per ricavarne denaro per i poveri, ma l’evangelista specifica che a Giuda non interessava dei poveri ma dei soldi nella cassa comune.

Ed ecco l’arma, il danaro al posto della pistola del prof. Carlo Vicentini, che è servita per controbilanciare il karma di Gesù Cristo con quello di Giuda Iscariota. Ma sappiamo dai vangeli che occorreva che avvenisse la crocifissione di Gesù Cristo, doveva assolutamente accadere. Infatti lo predice nel vangelo di Marco (8,31-33) e il vangelo di Matteo (16,21-23). Di qui si apre un orizzonte sul questo grande mistero, per cui il tradimento e poi il suicidio di Giuda Iscariota, doveva rientrare in qualche modo che non sappiamo, com’è stato per il Signore9.

Brevi note dell’autore sulle geo-cartografie mappali

Sin dal 1997 ho disegnato numerose configurazioni, come quelle delle fig.re. 3 e 8, connesse alla morfologia dei centri urbani e località della Terra in genere. Mi parve in quel tempo come se mi si fosse dischiuso innanzi a me una ignota visione del mondo della Natura, nella prospettiva della sua dimensione parallela alla nostra di esseri terrestri. In esoterismo questa dimensione potrebbe essere spiegata come una certa realtà astrale.

Ho cercato di darmene una spiegazione ritenendo di essere una sorta di sensitivo di nuovo genere, non contemplato nella casistica – mettiamo – dei noti veggenti che riguardano il mondo del cosiddetto paranormale. Tant’è che, ottenni di veder pubblicati i primi risultati delle mie configurazioni cartografiche terrestri, prima sul periodico “Il Giornale dei Misteri” di giugno, nel 1997, e successivamente sul periodico “I Misteri”, edizione Cioè. In seguito ci furono alcuni studiosi che mi contattarono per approfondire la tematica su queste mie configurazioni insolite e nel 1999 entrai in relazione con il Dott. Mauro Bigagli, il coordinatore della rivista Energie di “Studi, Ricerca e Scienza dello Spirito” di Cosentino. Mi parve un erudito personaggio carismatico e a giugno del 1999 mi scrisse una lettera in seguito ad una mia in relazione sulle mie configurazioni terrestri. Non la riporto per intero ma solo per la parte che riguarda le surrealtà mappali in questione che è questa:

«…La sua sensibilità è tale che non può essere compreso facilmente dall’Uomo di oggi. Lei nelle sue cartografie vede una realtà astrale, appartenente ad una dimensione eterica che nessuno può concepire; questa è la verità. Ciò che dice è vero ma appartiene alla realtà dell’energia 6 astrale. Ho approfondito molto le sue cartografie e questa è la mia conclusione. La sua sensibilità lo eleva e vede cose che altri non vedono. Lei ha una trance lucida…»

Come esempio di geo-cartografia suggerisco di leggere “L’Aiglon fra storia e mistero” di cui al link: https://www.esonet.it/News-file-article-sid-1513.html

1 https://ilborgozen.it/notizie/benessere/laura-e-le-energie-sottili/
2 https://www.uni-psi.it/articolo/la-lettura-dellaura
3https://www.psicologa.bari.it/nascita-figlio-disabile/
4 https://it.wikipedia.org/wiki/Sale_(alchimia)
5La pranoterapia è una forma di medicina alternativa che si prefigge lo scopo di trattare diversi disturbi attraverso la semplice imposizione delle mani. Viene praticata ed esercitata dal cosiddetto pranoterapeuta o pranoterapista, talvolta, chiamato anche “guaritore”.

Il termine pranoterapia è dato dall’unione delle parole “prana” (dal sanscrito “soffio vitale”) e “terapia”. Il concetto di “prana” deriva dalla religione induista ed indica l’energia vitale che anima tutte le cose, uomo compreso. https://www.my-personaltrainer.it/benessere/pranoterapia.html

6 “Mani di luce” di Barbara Ann Brennan. Longanesi & C.
7 https://www.tragicomico.it/karma-legge-causa-effetto/
8Calma la scimmia che hai in testa: Come eliminare ansia e insicurezza per riprendere il controllo della propria vita Formato Kindle di Don Macpherson (Autore), Danila Moro (Traduttore).
9https://www.holyart.it/blog/articoli-religiosi/la-vera-storia-di-giuda-iscariota-conosciuto-per-aver-tradito-il-messia/

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