Nuove bocche di emissione di gas a bassa quota: il vulcanologo spiega cosa sta accadendo sull’isola di Vulcano. Sull’isola di Vulcano si sta vivendo una fase di riattivazione, con punti di emissione più forti, ma perché si completi l’evoluzione potrebbero volerci anni.
Ormai da qualche giorno l’isola di Vulcano, alle Eolie, è tornata a fare i conti con l’attività vulcanica. E’ di questa mattina un video con nuove bocche di emissione di gas a quote più basse, come si può vedere cliccando sul link in calce all’articolo.
Per comprendere cosa sta accadendo abbiamo chiesto il parere di Salvatore Giammanco, vulcanologo INGV dell’Osservatorio Etneo, il quale ci ha spiegato come le emissioni a bassa quota non devono preoccupare, dato che in passato si sono verificate a livelli decisamente più bassi
“L’isola di Vulcano ha avuto tre momenti importanti di rinnovo della propria attività. Dopo l’ultima eruzione avvenuta tra il 1888 e il 1890, – spiega il vulcanologo – si ebbe un’altra ripresa tra il 1930 e il 1932, quando ancora la popolazione sull’isola era molto contenuta, quindi il fenomeno passò quasi inosservato, tranne che ovviamente per gli scienziati che monitoravano il vulcano. Poi ci fu un altro evento che inizio nel 1980 e toccò il suo apice tra il 1988 e il 1993, con emissioni gassose e temperature che superarono i 700°C, ovvero molto più alte di quelle che si stanno verificando in questi giorni, in cui la temperature si è mantenuta al di sotto dei 400°C. In seguito il fenomeno è andato scemando, l’emissione si era stabilizzata e tutto è tornato alla normalità.
Oggi stiamo vivendo una fase di riattivazione, con punti di emissione più forti. Ma non bisogna allarmarsi. Le emissioni di vapore più basse sono normali: basti pensare che in passato se ne sono verificate anche fino all’istmo con Vulcanello, e dunque molto più in basso rispetto ad oggi. Ovviamente stiamo monitorando la situazione, perché è innegabile che la probabilità di un’esplosione freato-magmatica di vapore sia abbastanza elevata, ma ad ogni modo avrebbe un impatto locale. Il pericolo si potrebbe presentare solo se vi fossero persone, ad esempio turisti, a distanza ravvicinata“, precisa l’esperto.
Gli scienziati dell’INGV ormai da giorni sono sul posto per monitorare l’evoluzione del vulcano. “E’ meno forte rispetto all’ultima crisi, ma è in evoluzione quindi dobbiamo vedere come si evolverà. Questi fenomeni di riattivazione sono lentissimi. Qualcosa potrebbe succedere anche tra anni, perché ha uno sviluppo lento, quindi stiamo mettendo in campo un monitoraggio molto attento senza creare particolare allarmismo, visto che non è necessario. Gli abitanti del luogo sono tranquilli, dopo l’esperienza degli anni ’90 si è creata tra la popolazione un’importante consapevolezza nei confronti del vulcano, che è attivo a tutti gli effetti e quindi ogni tanto si rinnova. L’isola attualmente è densamente popolata, ma non ci sono rischi imminenti perché stiamo parlando di dinamiche lentissime che si sviluppano in anni o addirittura decenni”, conclude Giammanco.
A proposito di vulcani: qui sotto, la spettacolare eruzione del Kilauea, all’inizio dell’anno 2021:
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