Coordinati da Paul Heppenstall, i ricercatori dell’Embl (European Molecular Biology Laboratory) di Monterotondo (Roma), del cui gruppo fanno parte anche alcuni studiosi italiani, hanno sintetizzato un complesso chimico sensibile alla luce infrarossa. Basta illuminare la pelle di alcuni topi trattati con questa sostanza, per avere un effetto benefico sull’animale che dura per tre settimane. “Le fibre sensoriali del dolore cronico – hanno spiegato gli autori – si trovano sulla pelle. Se esposte alla luce, si ritraggono dalla superficie, portando un sollievo duraturo all’animale”.
Per la tecnica messa a punto nel Laboratorio europeo di Monterotondo, alle porte di Roma, è adesso in corso la richiesta di brevetto. “In condizioni patologiche – ha spiegato Linda Nocchi, una delle ricercatrici coinvolte nello studio – lo stimolo che normalmente è percepito come una carezza può provocare dolore. Anche indossare una maglietta per chi soffre di dolore cronico può rappresentare un problema. Il nostro studio – ha aggiunto – ha dimostrato per la prima volta che le fibre nervose coinvolte nei due processi sono le stesse. Grazie a questa tecnica abbiamo, però, osservato che è possibile ‘tagliare i rami’ a queste fibre nervose, che dopo l’esposizione alla luce ritirano le proprie antenne. In questo modo – ha detto Nocchi – lo stimolo doloroso superficiale non viene percepito per un periodo di tre settimane”.
Secondo i ricercatori dell’Embl, in Europa sono poco meno del 10% le persone colpite da dolore cronico. La tecnica è stata al momento sperimentata con efficacia solo sui topi, il passo successivo sarà fare dei test sull’uomo. “Contro il dolore cronico infatti – ha concluso Nocchi – non esiste al momento una terapia efficace che sia priva di effetti collaterali”.
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