Il primo robot con intelligenza artificiale era falso

Vinci tutto supernealotto e giochi Sisal

Il primo robot con intelligenza artificiale era falso
Il primo robot con intelligenza artificiale era falso
Condividi l'Articolo
RSS
Twitter
Visit Us
Follow Me
INSTAGRAM

Nel 18° secolo venne costruito un robot super intelligente, ma aveva un segreto oscuro. Un “inganno della cadrega” vero e proprio quello perpetrato da Wolfgang von Kempelen nei confronti di scienziati, imperatori e imperatrici a partire dal 1770.

Il soggetto è il “Turco Meccanico”, un robot che giocava a scacchi in maniera completamente indipendente. Tuttavia, il suo creatore aveva ordito una truffa bell’e buona.

Nel cuore del XVIII secolo, Wolfgang von Kempelen presentò a Maria Teresa d’Austria il Turco Meccanico, un automa vestito in abiti ottomani che prometteva di rivoluzionare il mondo degli scacchi.

Questo dispositivo, dotato di una scacchiera e di un meccanismo interno complesso, sfidava avversari umani a partite di scacchi, suscitando meraviglia e dibattiti sull’intelligenza artificiale.

Nel 18° secolo venne costruito un robot super intelligente, ma aveva un segreto oscuro.Il design interno del Turco era un capolavoro di inganno. Sebbene una parte della macchina esponesse ingranaggi e meccanismi simili a quelli di un orologio, questi erano in realtà una facciata per mascherare la presenza dell’operatore umano.

Un complesso sistema di porte, pannelli scorrevoli e sedili mobili consentiva al maestro di scacchi di rimanere nascosto anche durante l’ispezione dettagliata da parte del pubblico.

Il Turco Meccanico era un’illusione: all’interno un maestro di scacchi in carne e ossa guidava segretamente ogni mossa, rendendo possibile la vittoria su molti avversari, tra cui personalità come Napoleone Bonaparte e Benjamin Franklin.

Il segreto del suo funzionamento rimase nascosto agli occhi del pubblico per decenni, alimentando leggende e speculazioni.

Ma come funzionava? La scacchiera posta sulla sommità della macchina era dotata di un sistema magnetico che permetteva allo scacchista di tracciare le mosse degli avversari. Ogni pezzo degli scacchi conteneva un magnete, che corrispondeva a una controparte collegata sotto la scacchiera, consentendo al giocatore all’interno di vedere quali pezzi venivano mossi.

Per aumentare l’illusione, la macchina era anche in grado di “comunicare” durante le partite, utilizzando un sistema di dischi numerati per trasmettere messaggi codificati tra l’operatore e il presentatore. Nonostante il fascino e l’ammirazione che il Turco suscitava, la sua vera natura rimase un mistero fino alla sua distruzione in un incendio nel 1854.

FONTE: WIKIPEDIA
Condividi l'Articolo
RSS
Twitter
Visit Us
Follow Me
INSTAGRAM

Ricerca in Scienza @ Magia

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Inviami gli Articoli in Email:

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.