Un cyber attacco alle banche può scatenare una crisi finanziaria. Dagli attacchi informatici alle banche può scoppiare la prossima crisi finanziaria. A lanciare l’allarme è stata la presidente della Banca Centrale Europea (Bce), Christine Lagarde. «I cyber rischi stanno diventando importanti anche per la stabilità finanziaria». Secondo Lagarde « esistono possibili canali attraverso i quali un cyber attacco potrebbe trasformarsi in una grave crisi finanziaria». In particolare — spiega la banchiera centrale al convegno “Grand Prix de l’Economie” a Parigi— «un’interruzione operativa che, ad esempio, distrugge o crittografa i conti di bilancio di un importante istituto finanziario potrebbe innescare una crisi di liquidità e la storia dimostra che le crisi di liquidità possono rapidamente diventare crisi sistemiche».
«Quindi — dice ancora il numero uno della banca centrale — la Bce è ben consapevole che ha il dovere di essere preparata e di agire preventivamente. Ad esempio, la nostra supervisione bancaria richiede già che tutti gli enti significativi segnalino immediatamente gli incidenti informatici, in modo da poter reagire rapidamente in caso di incidente grave».
C’è un altro rischio nuovo che le banche devono affrontare, spiega ancora Lagarde: «Oggi c’è una crescente consapevolezza che le banche e le istituzioni finanziarie sono esposte a rischi climatici rilevanti. Questi includono i rischi fisici causati da calamità naturali e cambiamenti climatici e comprendono i rischi derivanti da una transizione climatica disordinata». Non si tratta di rischi distinti, sottolinea, «perché l’aumento dei rischi fisici rende più probabile una transizione disordinata: una combinazione che Mark Carney (il governatore uscente della Bank of England, ndr) ha definito “la tragedia dell’orizzonte”. È quindi fondamentale che sia il settore pubblico sia quello privato tengano conto di questi rischi in modo più sistematico, ad esempio stabilendo standard più elevati per la trasparenza (disclosure) del rischio climatico».
Su questo fronte — evidenzia Lagarde — stiamo già registrando progressi nel settore privato, in particolare tra i grandi investitori, e la Francia sta aprendo la strada a livello nazionale. «L’agenda del Green Deal della Commissione – ha detto – prevede la presentazione di norme europee sulla disclosure nel corso del 2020. Anche noi alla Bce faremo la nostra parte e stiamo già iniziando a promuovere la disclosure del rischio climatico attraverso la nostra gamma di attività. Ad esempio, stiamo esaminando gli standard di disclosure di cui avremo bisogno per integrare le questioni climatiche nella valutazione del rischio del nostro quadro di garanzie dei collaterali. Lo staff della Bce ha inoltre iniziato a lavorare su un quadro completo di stress-test sul rischio climatico, che dovrebbe essere pronto entro la fine dell’anno».
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