Un team internazionale di ricercatori, coordinato da Andrea Cau, dottore di ricerca all’Università degli studi di Bologna e paleontologo al Museo “Capellini” dello stesso ateneo, ha svelato l’inusuale stile di vita di questo papera-dinosauro. La nuova specie – rivela lo studio – combina in sé un bizzarro mix di caratteristiche mai osservate prima nei dinosauri e dimostra che alcune specie simili ad uccelli si adattarono ad uno stile di vita semi-acquatico. Il nuovo dinosauro, grande come un pollo e dall’altezza di circa 40 centimetri, poteva infatti muoversi agevolmente a terra, ma sapeva anche nuotare in acqua in modo simile a molti uccelli marini odierni. La novità è arrivata grazie a un fossile (vedi nella foto comparata alla ricostruzione del dinosauro), che gli studiosi hanno soprannominato “Halszka” (diminutivo di Halszkaraptor): uno scheletro completo e ancora in parte inglobato nella roccia originaria, proveniente da Ukhaa Tolgod, località nel sud della Mongolia. Nonostante nel paese asiatico siano stati ritrovati molti tipi di dinosauro, Halszka non appartiene a nessuno dei gruppi già noti. Per fugare ogni dubbio sull’autenticità del fossile, Halszka è stato analizzato usando un’innovativa tecnica di scansione tramite microtomografia a radiazione di sincrotrone, realizzata presso l’European Synchrotron Radiation Facility di Grenoble (Esrf). “L’Esrf è il più avanzato laboratorio al mondo per la produzione di raggi X ad uso scientifico”, spiega il paleontologo dell’Esfr Paul Tafforeau. “Si tratta della tecnologia più potente e sensibile per analizzare un fossile senza danneggiarlo. Halszka è stato oggetto della più dettagliata scansione tomografica realizzata finora su un fossile”.
E i risultati sono stati positivi. “Per risolvere tutti gli enigmi di questo esemplare – spiega ancora Andrea Cau – era necessario ricorrere a tecnologie eccezionali. Ma alla fine delle mie indagini non avevo più dubbi sull’autenticità del fossile”. Le analisi svolte presso i laboratori di Grenoble hanno così confermato che il fossile rinvenuto in Mongolia è autentico, ma non solo: hanno anche rivelato ulteriori elementi scheletrici di Halszka. “All’interno del blocco di roccia è ancora preservata la parte dello scheletro non visibile all’esterno”, sottolinea Dennis Voeten dell’Ersf. Inoltre, le scansioni tomografiche hanno mostrato dettagli anatomici inaspettati, tra cui un sistema ramificato di camere all’interno del muso. “Simili strutture sono presenti oggi nei coccodrilli, e fanno parte del sistema sensoriale utilizzato quando l’animale è in acqua”, ha commentato Vincent Beyrand dell’Esrf.
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