FANTASMA, OGGETTO, DESIDERABILITA’

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Ciò che rende desiderabile un oggetto non è semplicemente il suo esserci o il suo non esserci, ma il fatto che esso sia collocato all’interno della rappresentazione fantasmatica del soggetto.

Ma cos’è il fantasma? Come opera? Prendiamo un esempio secondo me esplicativo. Un medico, uomo eterosessuale, può avere nel corso della propria vita numerosi incontri con corpi di donna che necessitano di essere visitati. Può vedere dunque corpi più o meno nudi (e più o meno attraenti), può osservarli e tastarli. Toccare il seno di una donna nel corso di un controllo medico, tuttavia -dico cose piuttosto ovvie- differisce radicalmente dal toccare lo stesso seno, per esempio, dopo aver tolto il vestito di lei al terzo bicchiere di vino bevuto insieme. Certo, qualcuno potrebbe far giustamente notare che nel primo caso -nel tocco “medico”- subentrano inibizioni socialmente determinate che invece non sussistono nella seconda situazione. Ma il punto vero non è mettere in questione la ovvia differenza di condotta che “si deve” mantenere, ma domandarsi perché lo stesso oggetto -il seno- possa risultare allo stesso tempo desiderabile e non. Cosa lo rende, dunque, un oggetto del desiderio e non soltanto un “oggetto qualunque”? E la risposta è proprio “il fantasma”. Esso non si configura tanto come il contesto reale in cui si pone l’oggetto, quanto piuttosto come l’orizzonte simbolico-immaginario in cui esso si colloca, il supporto necessario al dispiegarsi del desiderio stesso.
Un corpo disteso sul lettino medico, al di là delle sue caratteristiche estetiche, lasciato lì ed esaminato nel suo essere nuda carne -corpo puramente anatomico- non si costituisce come “desiderabile” poiché privo di qualsiasi inquadramento fantasmatico, di qualsiasi articolazione immaginaria, di una cornice in cui possa essere collocato e riconosciuto come tale. Perché ogni oggetto “del” desiderio è anche sempre un oggetto “nel” desiderio, nella “scenografia” di cui il soggetto necessita, singolarmente, per dar vita alla spinta desiderante.

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