Cosa succede nel cervello quando si assumono sostanze psichedeliche? Sono diversi gli studi che mostrano gli effetti benefici di sostanze psichedeliche, come LSD o i funghi allucinogeni. Gli scienziati tendono a conferire il titolo di “psichedelico” a quei farmaci che interagiscono con un recettore della serotonina chiamato 5-HT2A.
Secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports, infatti, molti degli effetti neurologici che sono tipicamente attribuiti agli psichedelici classici si osservano anche quando le persone assumono Salvia, ciò indica che potremmo aver bisogno di rivedere le nostre teorie sull’impatto di queste sostanze sul cervello.
Diversi studi di imaging del 2012 hanno mostrato che – dopo l’assunzione di psichedelici – nel cervello avviene un’esplosione della comunicazione, poiché regioni che normalmente non avrebbero molto a che fare l’una con l’altra iniziano improvvisamente a interagire. Contemporaneamente, i modelli di connettività stabiliti tra alcune regioni del cervello si interrompono.
Tuttavia studiare il cervello non è facile, poiché data l’enorme proliferazione di connettività che si verifica sotto l’influenza di sostanze psichedeliche, diventa tutto incredibilmente complicato. Servono ancora numerosi studi per capire l’impatto degli psichedelici sul cervello. Solo una cosa, però, è chiara: probabilmente sono coinvolte molte regioni diverse e reti della nostra materia grigia.
Sono numerosi gli studi che hanno evidenziato gli effetti terapeutici degli psichedelici, come la psilocibina che è stata trovata utile per alleviare la depressione in pazienti resistenti al trattamento, o l’ayahuasca, una potente bevanda psichedelica a base di diverse piante amazzoniche. Questi miglioramenti nella salute mentale sono stati collegati a un aumento della flessibilità cognitiva.
Per questo stesso motivo, gli scienziati credono che le sostanze psichedeliche possano anche aumentare la capacità del cervello di ricablarsi generando nuovi neuroni e sinapsi. Ad esempio, gli addetti ai lavori hanno scoperto che i neuroni in una capsula di Petri tendono a formare più connessioni una volta che queste sostanze vengono aggiunte alla capsula.
Insomma, stiamo parlando di sostanze uniche e complesse che nonostante possano sembrare rivoluzionarie, devono essere ancora fortemente studiate dagli esperti. I primi rapporti, però, sembrano essere molto felici.
FONTE: iflscience
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