Continua ad esstendersi la porta dell’Inferno siberiana

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“La porta dell’inferno”: un’immensa voragine si è aperta in Siberia, continua ad allargarsi e non si può fermare.

Un cratere gigantesco si estende in mezzo al panorama della taiga nella Siberia nordorientale e fornisce uno spettacolo raccapricciante, tanto che la gente del luogo lo definisce semplicemente “Porta dell’inferno”, come riferito dalla rivista economica Forbes. Ma è particolarmente preoccupante il fatto che la voragine stia crescendo costantemente già da più di cinquant’anni — e non si può arrestare.

Il cratere di Batagaika nella taiga della Siberia nordorientale Screenshot YouTube/Daily News
Il cratere di Batagaika nella taiga della Siberia nordorientale Screenshot YouTube/Daily News

Il cambiamento climatico porta ad alterazioni in tutto l’ecosistema

Le origini del profondo cratere chiamato “Batagaika” sono allarmanti: il riscaldamento fa sì che il Permafrost in Siberia si scaldi sempre più. Nei pressi del bacino del fiume Jana, non solo l’intera topografia, ma anche l’ecologia è cambiata in modo estremo.

Normalmente, a temperature normali, anche al di sopra dello zero, il permafrost in questa regione della Siberia non dovrebbe scaldarsi, scrive Forbes. Infatti la porosità del suolo  accumula acqua, che resta congelata per migliaia di anni.

Lo scioglimento del permafrost è ormai inarrestabile

L’attuale rapido scioglimento del permafrost dipende innanzitutto dal riscaldamento globale e dal relativo innalzamento delle temperature. Ciò comporta però un problema ulteriore: liberandosi, la superficie del permafrost, consente la penetrazione di batteri nel terreno, che a sua volta provoca fuoriuscita di metano e di diossido di carbonio. Questi gas serra accrescono a loro volta le temperature globali, accelerando il processo di scioglimento in un circolo vizioso.

Il cratere è stato causato dalla deforestazione

Il cratere, che si è formato negli anni ’60, è ora lungo un chilometro e mezzo e largo quasi 120 metri — e cresce costantemente. L’origine della formazione del cratere è da rintracciare nella deforestazione del territorio. Una volta abbattuti gli alberi, è scomparsa anche la protezione del suolo. Nonostante si tratti di quella che è spesso la zona più fredda della terra, il terreno che una volta si trovava all’ombra ha iniziato ad essere sempre più esposto al sole e alle temperature più calde e a sciogliersi, e ha continuato a farlo sempre più.

Il fenomeno è definito scientificamente “Megaslump” e non si presenta solo lì, come scritto dalla rivista Motherboard. È molto probabile che la voragine continuerà a crescere fino a che non sarà sciolto tutto il ghiaccio contenuto nel suolo. Crateri di questo tipo sono ormai stati scoperti in molte località siberiane.

La voragine offre condizioni ideali per la ricerca

Il cratere è irreversibile e inarrestabile. Tuttavia, ricercatori come il geologo Julian Murton della University of Sussex possono ricavarne qualcosa di buono: negli strati del suolo i ricercatori possono analizzare le condizioni climatiche degli ultimi 200.000 anni attraverso l’analisi degli isotopi organici e inorganici. Addirittura, secondo Motherboard, sono stati già trovati animali morti da molto tempo. I ricercatori hanno inoltre fatto una coperta scientifica molto particolare: 125.000 anni fa la temperatura media era ancora più alta di quella attuale.

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