Coronavirus VIDEO: il Virus NON è più quello di prima, è più DEBOLE, forse NON SERVE il VACCINO, ecco perché. Il dott. Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri, intervenuto in diretta su La7 alla trasmissione Piazza Pulita, ha dichiarato che «Il virus sembra cambiato» .
I malati di adesso sono completamente diversi da quelli di tre o quattro settimane fa, continuano a diminuire le terapie intensive e i ricoveri nei reparti normali. Prima arrivavano nei pronto soccorso 80 persone tutte con delle difficoltà respiratorie gravi, oggi ne arrivano dieci e otto le puoi mandare a casa. La situazione è cambiata ovunque, non solo a Bergamo e a Milano, ma anche a Roma e Napoli». Remuzzi ha inoltre precisato di non sapere «se è il virus è mutato o se a essere cambiata è la carica virale di ogni paziente, l’unica cosa che posso dire è che sembra di essere di fronte a una malattia molto diversa da quella che ha messo in crisi le nostre strutture all’inizio della pandemia».
Infine ha aggiunto che se la malattia fosse così, il vaccino non servirebbe più, almeno per ora.
Negli ultimi giorni si parla da più parti di un “indebolimento del VIRUS”, insomma sembra essere diventato meno aggressivo rispetto a qualche mese fa e sembra che COVID-19 stia convivendo con l’ospite, ossia l’uomo, così da raggiungere il proprio scopo, mutando e causando sindromi più lievi.
Tra tutti i fattori pare ci possa essere l’azione del caldo che da qualche settimana sta interessando il nostro Paese. Non solo. La conferma di un indebolimento del virus arriva dai dati delle strutture ospedaliere. Il numero giornaliero dei guariti è sempre più alto e i posti in terapia intensiva si stanno liberando molto rapidamente. Segnali che portano a concludere che il virus stia diventando meno aggressivo con sindromi meno gravi e che spesso non hanno bisogno del ricovero. Secondo gli esperti SARS-COV-2 starebbe attuando diverse mutazioni per sopravvivere e continuare a circolare. Portando l’ospite, cioè l’uomo, alla morte non può riprodursi con la stessa efficacia. Tuttavia, non vi sono ancora convincenti prove scientifiche al riguardo, come spiegato da Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia all’Ospedale San Raffaele.
“In Italia è stato attivato un network tra laboratori di virologia di vari ospedali: l’obiettivo è monitorare insieme le sequenze del virus, su soggetti a campione. Lo studio finale ci dirà come si è mosso, selezionando una variante piuttosto che un’altra. Ci aspettiamo che questo coronavirus pian piano possa diventare innocuo, com’è successo ai suoi cugini, responsabili del semplice raffreddore”.
Inoltre, alla domanda se il COVID-19 sparisce col caldo il Prof Clementi risponde così: “è una supposizione, ma è molto probabile che sia così. Nell’uomo circolano quattro coronavirus ingentiliti, di cui due molto simili a SARS-COV-2 per caratteristiche chimico-fisiche. Uno di questi esiste forse dal 1200 e si è adattato a noi con successo. Tutti provocano infezioni modeste, tranne nei bambini da 0 a 2 anni, in cui possono provocare la bronchiolite. E tutti circolano solo in inverno, per sparire nei mesi caldi”.
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