Reti neurali più efficienti con gli organoidi cerebrali

Vinci tutto supernealotto e giochi Sisal

Reti neurali più efficienti con gli organoidi cerebrali
Reti neurali più efficienti con gli organoidi cerebrali
Condividi l'Articolo
RSS
Twitter
Visit Us
Follow Me
INSTAGRAM

Computer del futuro con organoidi di cervello umano. Più veloci e con minori consumi sostituendo i chip con neuroni.

Realizzare i futuri computer sostituendo i chip in silicio con organoidi di cervello umano, versioni in miniatura di cervello: una soluzione per avere computer più veloci, flessibili e con consumi di energia molto più bassi.

A proporre lo sviluppo di biocomputer a base di ‘organoidi intelligenti’ è un gruppo di ricercatori guidati da Lena Smirnova dell’università Johns Hopkins sulla rivista Frontiers in Science.

Organoide di cervello umano (fonte: Thomas Hartung, Johns Hopkins University)
Organoide di cervello umano (fonte: Thomas Hartung, Johns Hopkins University)

“L’idea è al momento puramente teorica ma immagina in prospettiva di arrivare a una nuova generazione di computer bio-ispirati”, ha commentato all’ANSA Chiara Magliaro, ricercatrice del Centro E. Piaggio dell’Università di Pisa.

Repliche in scala ridotta di organi umani e capaci di crescere nelle tre dimensioni in modo autonomo, gli organoidi in questi anni si stanno dimostrando potenti modelli per studiare gli organi umani o sviluppare nuovi farmaci, e la nuova idea proposta dai ricercatori americani apre ora nuove importanti prospettive.

“Gli organoidi di cervello – ha detto Magliaro – sono copie semplificate dei cervelli umani e già alcuni studi hanno dimostrato la loro capacità di interagire in modo basilare con informazioni provenienti dall’esterno, ad esempio si è riusciti a farli giocare al computer a Pong. Perché allora non immaginare di usarli come dei veri computer?”.

Partendo proprio da questa domanda i ricercatori hanno cercato di immaginare le potenzialità di questi possibili biocomputer, che potrebbero essere più flessibili e veloci, dai consumi super ridotti: un cervello umano consuma ad esempio quanto una lampadina a basso consumo.

“Ma ovviamente è una sfida che presenta enormi sfide”, ha detto Magliaro che con Arti Ahluwalia si occupa dello studio della microanatomia degli organoidi e insieme hanno firmato sullo stesso numero della rivista un articolo di commento all’idea proposta da Smirnova. “Più vicina – ha concluso – è di sicuro la possibilità di analizzare in dettaglio tutte le connessioni neuronali negli organoidi e usare quelle preziose informazioni per sviluppare reti neurali più efficienti, per i super computer del futuro”.

Condividi l'Articolo
RSS
Twitter
Visit Us
Follow Me
INSTAGRAM

Ricerca in Scienza @ Magia

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Inviami gli Articoli in Email:

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.