Lo sviluppo cerebrale è influenzato da come vengono educati

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Un’educazione troppo severa altera la struttura cerebrale dei figli. Studio delle Università di Montreal e di Stanford: non solo gli abusi, anche urla e minacce portano a cortecce prefrontali e amigdala più piccole.

Una severità eccessiva da parte dei genitori che si adirano, minacciano, urlano e percuotono spesso i bambini potrebbe influenzare la struttura cerebrale dei ragazzi, provocando aree meno sviluppate e più ristrette. Lo evidenziano in un articolo pubblicato sulla rivista Development and Psychology gli scienziati dell’Université de Montréal, delò Centre Hospitalier Universitaire Sainte-Justine Research Center e della Stanford University, che hanno valutato l’impatto della genitorialità ‘dura’ sulla psiche e sulle strutture cognitive dei ragazzi.

Un danno per lo sviluppo

“Le implicazioni che abbiamo valutato – afferma Sabrina Suffren dell’Université de Montréal – vanno oltre i cambiamenti nel cervello, credo che sia importante che tutti i genitori e la società comprendano che l’uso frequente di pratiche eccessivamente severe può danneggiare lo sviluppo di un bambino”. La ricercatrice precisa che in molte zone del mondo i comportamenti genitoriali eccessivamente severi sono piuttosto comuni e spesso considerati socialmente accettabili.

© AFP - L'enfant espion : acquaforte di Adrien Marie del 1899
© AFP – L’enfant espion : acquaforte di Adrien Marie del 1899

Cortecce più piccole

“Lo sviluppo sociale ed emotivo, così come gli aspetti legati allo sviluppo cerebrale dipendono dall’educazione che i bimbi ricevono – spiega la scienziata – studi precedenti hanno già dimostrato che i bambini che hanno subito gravi abusi mostrano cortecce prefrontali e amigdala più piccole”. Il team ha valutato un campione di bambini, che sono stati seguiti dalla nascita fino all’adolescenza, monitorati dagli anni 2000 dall’Unità di ricerca sul disadattamento psicosociale dei bambini (GRIP) dell’Université de Montréal e dal Quebec Statistical Institute. Il gruppo di ricerca ha valutato le modalità di educazione e i livelli di ansia infantile ogni anno, selezionando i bambini che dai due ai nove anni sono stati esposti a pratiche genitoriali più dure.

 Uno studio senza precedenti

“Questi risultati sono particolarmente significativi – commenta l’autrice – è la prima volta che le pratiche di educazione eccessivamente severe, pur non potendo essere paragonate agli abusi e alle violenze in senso stretto, vengono associate a ripercussioni a livello di struttura cerebrale”. “Questi bambini sono stati esposti a determinati atteggiamenti da parte dei genitori fortemente severi durante tutta l’infanzia – conclude Suffren – per cui le differenze nel loro cervello sono collegate all’esposizione ripetitiva a pratiche genitoriali dure e rigide. Il nostro lavoro rappresenta il primo tentativo di identificare il legame tra il comportamento dei genitori, i livelli di ansia dei bambini e l’anatomia del loro cervello”.

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