La paura della pandemia affossa le borse mondiali

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Paura varianti affonda le Borse, Piazza Affari chiude a -2,5%. BTp, spread sale a 107. Milano e Madrid le peggiori. Anche Wall Street pesante. Petrolio si riprende dopo forte calo scorte Usa. Acquisti sui bond.

Giornata ‘no’ per le Borse europee che hanno chiuso tutte in profondo rosso, intimorite dall’ipotesi che la diffusione della variante delta del Covid-19 possa frenare il ritmo della ripresa. C’e’ stata una fuga dai titoli ciclici, quelli più presenti sulle piazze del Vecchio Continente, che così hanno registrato forti scossoni: materie prime, banche, media e retailer i comparti più penalizzati. È risultata debole anche Wall Street (che chiude con Dow Jones a -0,76%, Nasdaq a -0,72% e S&P a -0,85%), ma in modo più contenuto, grazie alla performance dei big tecnologici che hanno arginato le perdite.

Gli investitori, comunque, hanno preferito posizionarsi su ‘porti più sicuri’ come i bond americani: il rendimento dei decennali e’ sceso in area 1,29%. Poco ha inciso il fatto che la Bce abbia alzato il target da perseguire sull’inflazione al 2% dal precedente quasi 2%. Anche dai verbali della Fed era emerso che nessuna revisione di politica monetaria sara’ imminente: la banca centrale Usa però resta orientata ad anticipare la revisione del programma di stimoli dei mercati e questa resta una preoccupazione per gli investitori. Milano, la peggiore d’Europa , ha accusato un calo superiore al 2% nelFTSE MIB -2,54% , dopo essere arrivata a perdere oltre il 3%, e anche l’IBEX 35 -2,30% di Madrid è stato molto penalizzato.

Paura varianti affonda le Borse, Piazza Affari chiude a -2,5%. BTp, spread sale a 107“I mercati partono da un eccesso di comprato perché avevano già scontato tutti i benefici della ripresa: di fronte a questo movimento in anticipo la variante Delta e’ un elemento di disturbo, mentre l’altro tema importante è l’atteggiamento della banca centrale americana pronta a mettere in atto il tapering – sottolinea Enrico Vaccari, responsabile clientela istituzionale Consultinvest – Il focus vero di oggi è quindi il Covid, il timore che la variante Delta porti a nuove restrizioni e freni l’economia. Se cosi’ non sara’, il tema dei tassi diventa all’ordine del giorno insieme al fatto che le banche centrali tenderanno a ridurre gli stimoli. In entrambi i casi la festa grossa sull’azionario sembra finita anche se le correzioni così violente vengono spesso recuperate per cui sara’ necessaria qualche settimana per capire dove stiamo andando”.

“La variante Delta sta tornando a preoccupare: i Paesi pilota, Israele e Regno Unito, sono al centro dell’attenzione per i nuovi casi e alla fine potrebbero rivedere la strategia sulle restrizioni – dice Vincenzo Longo, premium client manager di IG – Inoltre c’e’ il fattore Fed: la banca centrale Usa ha ribadito di non aver fretta nel modificare la politica monetaria pur confermando che il tapering (la riduzione del programma di acquisti) verrà anticipato: tuttavia continua ad assorbire miliardi di liquidità con operazioni di reverse repo e questo sembra un modo per sondare il mercato in vista di un passo indietro sulla politica monetaria”.

Usa, sussidi di disoccupazione salgono

Deludono le richieste di sussidio tra i disoccupati Usa: nell’ultima settimana le nuove domande sono aumentati di 2mila unità a 373mila. Le attese erano per un dato a 350.000. Il dato della settimana precedente e’ stato rivisto da 364.000 a 371.000. Nel pieno della pandemia, gli Stati Uniti avevano registrato un massimo di 6,9 milioni di nuove richieste settimanali. La media delle ultime 4 settimane e’ di 394.500, in calo di 250 dalla media della settimana precedente e la più bassa dal 14 marzo 2020.

A Piazza Affari pioggia di vendite su banche e auto

A Piazza Affari sono andate male tutte le blue chips. In particolare sono state vendute le banche e le azioni cicliche. Telecom Italia -4,00% , gia’ debole nelle precedenti sedute, e’ scivolata risentendo anche degli appunti fatti dall’Agcom all’accordo siglato con Dazn. Anche Stellantis -3,35% e’ andata giù del 3,3%, nonostante sia stato alzato il velo sul piano per l’elettrico e nonostante la società abbia indicato che i margini del primo semestre 2021
sono risultati migliori delle attese.

Acquisti sui Bund, spread si allarga a 108 punti

Andamento lanciato per i Bund, scambiati sul secondario telematico, con la conseguenza che lo spread con i BTp si è allargato rispetto al finale della vigilia. Il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano e il pari durata tedesco, infatti, ha chiuso a 107 punti base dai 103 punti del finale di mercoledì 7 luglio (e dai 101 punti registrati il 7 luglio in apertura). I decennali italiani rendono lo 0,76%, mentre i bund tedeschi hanno un rendimento negativo di -0,31 per cento (-0,29% della vigilia).

Bce adotta target inflazione al 2% «simmetrico»

La Bce, come detto, ha annunciato una nuova strategia che adotta un obiettivo «simmetrico» di inflazione al 2% nel medio periodo. Fino ad ora la formulazione vigente affermava che «il consiglio direttivo si propone come quale obiettivo primario, di mantenere l’inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2% nel medio periodo». Ora il Consiglio direttivo ritiene che la stabilità dei prezzi «sia meglio garantita puntando a un obiettivo di inflazione del 2% nel medio termine – recita il comunicato – questo obiettivo è simmetrico, il che significa che deviazioni negative e positive dell’inflazione dall’obiettivo sono ugualmente indesiderabili. Quando l’economia sta operando vicino al limite inferiore dei tassi di interesse nominali, è necessaria un’azione di politica monetaria particolarmente energica o persistente per evitare che diventino radicate deviazioni negative dall’obiettivo di inflazione. Ciò può anche implicare un periodo transitorio in cui l’inflazione è moderatamente al di sopra dell’obiettivo».

L’obiettivo di inflazione fissato al 2%, scrivono gli analisti di Mps Capital Services, «dovrebbe permettere alla Bce di mantenere ancora più a lungo una politica accomodante, considerato che, stando alle ultime stime dell’Istituto, l’inflazione nel 2023 si dovrebbe attestare all’1,4%, ben lontano dall’obiettivo». «La revisione non sembra cambiare la funzione di reazione della Bce a eventi significativi – commenta Marco Valli di Unicredit – e questo si è riflesso nella debole reazione del mercato all’annuncio. Il messaggio sui due temi più importanti e controversi – la flessibilità degli strumenti politici e lo spazio per lo scostamento dell’inflazione – sono stati volutamente vaghi».

Petrolio recupera per forte discesa scorte Usa

La scorsa settimana, le scorte di petrolio negli Stati Uniti sono diminuite più del previsto. Registrato un ribasso di 6,866 milioni di barili a 445,476 milioni di unita’, contro attese per un -3,9 milioni di barili. Secondo i dati diffusi dal dipartimento dell’Energia, gli stock di benzina sono diminuiti di 6,075 milioni di barili a 235,497 milioni di barili, contro attese per un dato in ribasso di 2,1 milioni. Le scorte di distillati, che includono il combustibile da riscaldamento, hanno registrato un rialzo di 1,616 milioni di barili a 138,692 milioni di barili, contro stime per un rialzo di 0,3 milioni. L’utilizzo della capacita’ degli impianti e’ diminuito dal 92,9% al 92,2%, contro attese per un rialzo al 93,3%. Dopo la pubblicazione del dato, iil petrolio, che ha iniziato la seduta in flessione, ha sostanzialmente pareggiato le perdite risalendo in area 72 dollari al barile nel Wti agosto.

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