I 5 batteri più pericolosi al mondo

Vinci tutto supernealotto e giochi Sisal

I 5 batteri più pericolosi al mondo
I 5 batteri più pericolosi al mondo
Condividi l'Articolo
RSS
Twitter
Visit Us
Follow Me
INSTAGRAM

Dalla peste nera che decimò l’Europa medievale al recente COVID-19, l’umanità è stata costantemente minacciata da malattie infettive devastanti. Questi flagelli hanno segnato la storia, plasmando le società e cambiando il corso dell’evoluzione. Ma quali sono state le pandemie più mortali di sempre? Scopriamo insieme i cinque agenti patogeni che hanno causato il maggior numero di vittime, e come hanno segnato un’epoca.

Passati quasi cinque anni da quando nella città cinese di Wuhan è apparso il primo caso di COVID-19 e da quando le nostre abitudini sono state cambiate per sempre. Ma abbiamo anche imparato a conoscere parole come germi, virus, batteri, ecc. Ma sapete quali sono stati i più pericolosi virus e batteri della storia? La recente pandemia, con i suoi 6 milioni e mezzo di morti, è stata terrificante ma neanche lontanamente devastante come i cinque esempi che vi faccio di seguito:

AIDS, questa malattia diventata tristemente celebre nel corso dello scorso secolo è causata dal virus dell’HIV. Dall’inglese Acquired Immune Deficiency Syndrome, che significa Sindrome da Immunodeficienza Acquisita, questa malattia si stima abbia causato 36 milioni di morti nel mondo dalla sua scoperta. E’ un numero spaventoso se si tiene conto che non si tratta di una malattia facile da trasmettere visto che nella maggior parte dei casi si viene a contatto con il Virus dell’Immunodeficienza Umana (HIV dall’inglese Human Immunodeficiency Virus) attraverso rapporti sessuali non protetti.

Dopo la catastrofe della prima guerra mondiale, l’umanità ha dovuto subire la pandemia conosciuta come Influenza Spagnola. Si chiama così perché inizialmente furono i giornali spagnoli a parlarne. Nei pochi anni della sua diffusione ha causato circa 50 milioni di vittime. Il nome del virus patogeno è H1N1 ed è un tipo di influenza che ha trovato terreno fertile nella debole popolazione del dopoguerra.

Yersinia Pestis, questo il nome del batterio che ha causato dai 100 ai 200 milioni di morti. La Peste era molto diffusa in passato e ce sono di diverso tipo. Sembra una malattia d’altri tempi ma in alcune parti del mondo si registrano ancora oggi fino a un migliaio di casi.

Dai 300 ai 500 milioni di esseri umani sono deceduti con gran parte del corpo ricoperto di pustole causate dal Variola Virus. Dal 1986 è cessata la vaccinazione contro il Vaiolo perché questa malattia è considerata eliminata. Il tasso di mortalità per questa patologia poteva arrivare fino all’80%.

Sono state rinvenute delle ossa risalenti a circa l’anno 4000 AC che ci indicano da quanto tempo l’umanità combatte contro la Tubercolosi. Il batterio scatenante, Mycobacterium Tubercolosis, è stato trovato addirittura in un bisonte di 18.000 anni fa. Considerata l’età di questa malattia non è possibile essere precisi nella conta dei morti ma le stime ci dicono che probabilmente superano il miliardo di persone. Purtroppo questo morbo non è ancora stato estirpato e tuttora causa milioni di decessi nel mondo.

Le pandemie che abbiamo attraversato ci hanno mostrato la fragilità dell’umanità e l’importanza della solidarietà. Oggi, più che mai, dobbiamo essere consapevoli che la nostra salute è collegata a quella degli altri. La prevenzione è la nostra arma più potente contro le malattie infettive. Vaccinandoci, adottando comportamenti responsabili e sostenendo la ricerca scientifica, possiamo contribuire a costruire un mondo più sano per le generazioni future.

Articolo creato con l’aiuto di AI Gemini

Condividi l'Articolo
RSS
Twitter
Visit Us
Follow Me
INSTAGRAM

Ricerca in Scienza @ Magia

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Inviami gli Articoli in Email:

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.