Massoneria, debutta un “Gran maestro profano” per curare il Grande Oriente. Il Tribunale di Roma nomina l’avvocato Cappiello curatore speciale dell’Obbedienza. La prossima mossa potrebbe essere un amministratore giudiziario.
Il Grande Oriente d’Italia, la maggiore obbedienza massonica italiana, ha da oggi un “Gran Maestro profano”: Raffaele Cappiello, stimato avvocato del Foro di Roma, è stato appena nominato curatore speciale del Goi dal giudice Flora Mazzaro, presidente della XVI sezione del Tribunale di Roma.
Quadro complesso
Prima di questa mossa, il quadro al vertice del Goi era il seguente: secondo il Tribunale di Roma (ordinanza con la quale il giudice Maurizio Manzi ha accolto il ricorso di 12 fratelli di Messina, seguiti dall’avvocato Lorenzo Borrè, sospendendo l’efficacia degli atti che hanno condotto alla proclamazione di Seminario come vincitore delle elezioni del 3 marzo), l’eletto sarebbe Leo Taroni, secondo il Goi l’eletto sarebbe, nuovamente, Antonio Seminario, ma intanto il Grande Oriente era retto dal Gran Maestro Stefano Bisi (che, come tale, e non come ex, ha firmato gli atti, ora tutti congelati e non eseguibili, pena cadere nella commissione di un reato).
Un solo rappresentante
Cappiello da ora in avanti sarà il solo rappresentante legale del Goi e sarà lui – o un suo delegato – che dovrà costituirsi in giudizio entro il 15 dicembre 2024 nella causa civile che vede l’Obbedienza contro la Lista Taroni che ha chiesto l’annullamento degli effetti delle elezioni del 3 marzo 2024.
A uscire vincitore fu proprio Taroni (secondo i conteggi a urne ancora “calde”), dichiarato però sconfitto da Antonio Seminario (da ultimo) con la sentenza della Corte centrale (sezione ricorsi elettorali) del Goi.
Ora tutto può succedere, a cominciare dal fatto che i legali della lista Taroni – Alessandro De Belvis e Pieremilio Sammarco – avranno tempo fino a metà gennaio 2025 per fare le controdeduzioni rispetto alle eventuali prese di posizione del curatore speciale.
Eventuali, perché non è affatto detto che Cappiello – che è un “profano”, come vengono chiamati coloro i quali non sono massoni, calato in questa complessa realtà – non riconosca le ragioni della lista Taroni. La trattazione dell’udienza odierna – che ha nominato il curatore speciale – slitta, dunque, al 22 gennaio 2025 alle 10.30 davanti al giudice Mazzaro.
Amministratore giudiziario? Può accadere di più.
Cappiello potrà perfino nominare un amministratore giudiziario – come richiesto ancora una volta al Tribunale con un atto depositato dai legali della Lista Taroni il 26 novembre – che «fino a quando non sarà risolta la vicenda elettorale con l’individuazione finale del nominativo del Gran Maestro regolarmente eletto a seguito di pronuncia giudiziale cui il Goi dovrà inevitabilmente e finalmente sottomettersi, anche per proprio dettato costituzionale interno, sino ad ora disatteso, provveda alla gestione ordinaria e straordinaria sia del funzionamento amministrativo del Goi (quello esoterico è riservato alle singole logge), sia del più che considerevole patrimonio mobiliare ed immobiliare dello stesso anche per il tramite della Fondazione e della interamente collegata società Urbs srl».
Il cammino
Il giudice del Tribunale di Roma ha aderito in pieno, dunque, alla prospettazione dei legali di Taroni, che in un passaggio di un altro atto depositato dall’avvocato De Belvis il 25 novembre, scrive che:
«il 20 novembre 2024 nel procedimento per l’udienza del 27 novembre 2024 dinnanzi al collegio in sede di reclamo avverso il provvedimento del giudice monocratico Francesco Romeo Scerrato emesso il 10 agosto 2024 si è costituito il Grande Oriente d’Italia in persona del suo sedicente legale rappresentante Gran Maestro Stefano Bisi. Tale atto di costituzione si presenta evidentemente come contrastante con l’atto di costituzione del Grande Oriente d’Italia depositato a nome del Gran Maestro Antonio Seminario. Il primo di tali atti di costituzione come sopra indicato non risulta sostituire il precedente sicché al momento nel procedimento di cui trattasi il Grande Oriente d’Italia risulta avere due Gran Maestri evidentemente incompatibili fra loro nella qualità di legali rappresentanti».
Siparietto
I legali del Goi presenti in udienza si sono opposti alla nomina del curatore speciale ma il giudice ha rintuzzato la posizione, spiegando loro che erano «neutri», vale a dire non avevano alcun titolo per chiedere od opporsi.
Gli effetti
La nomina del curatore speciale, unico rappresentante legale, pone verosimilmente fine a molte domande che stavano continuando ad avvelenare l’aria (in Italia ma anche nel Regno Unito e negli Usa,):
- A chi vanno le ingenti capitazioni, vale a dire le quote di adesione?
- Chi promuove il passaggio dei fratelli ai vari gradi (Ulteriori quote e rilascio certificati)?
- Chi autorizza l’ingresso di nuovi iniziati (procedimento amministrativo)?
- Chi rappresenta il Goi negli eventi istituzionali?
- Chi provvede all’attivazione delle istituzionali opere benefiche?
- Chi decide la proponibilità ed attuazione degli eventi?
- Chi autorizza le spese e la movimentazione di liquidità?
- Chi deve ricevere l’appannaggio mensile riservato al Gran Maestro?
- Chi gestisce ed organizza la giustizia interna? Chi redige ed approva o meno i bilanci?
- Chi gestisce la Fondazione e il patrimonio immobiliare e di liquidità del Goi?
Non finisce qui
Sia ben chiaro: i giochi non sono finiti e la guerra che sta dilaniando il Goi sarà ancora lunghissima. Almeno fino a quando la Gran Loggia d’Inghilterra non deciderà che è ora di ruggire e non di miagolare. E non è detto che sarà sufficiente.
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