La storia del pittore esoterico Casimiro Piccolo

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La storia del pittore esoterico Casimiro Piccolo
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Casimiro Piccolo, il pittore esoterico. Cugino dell’autore del “Gattopardo”, Casimiro Piccolo fu un pittore talentuoso, eppure dimenticato. Qui ne ripercorriamo la storia, tutta da scoprire

Nobile, eccentrico, appassionato d’arte e di letteratura fantasy, cugino dell’autore del Gattopardo e fratello di un poeta amato da Montale. Non si può dire che la figura del pittore Casimiro Piccolo (Palermo, 1894 – Capo d’Orlando, 1970) non sia originale, eppure la sua produzione artistica è rimasta in un ambito piuttosto ristretto, senza raggiungere il grande pubblico, forse per la difficoltà di inquadrare il personaggio, davvero particolare.

Acquerello di Casimiro Piccolo di Calanovella, courtesy Fondazione Piccolo
Acquerello di Casimiro Piccolo di Calanovella, courtesy Fondazione Piccolo

A cominciare dai genitori, il barone Giuseppe Piccolo di Calanovella e Teresa Mastrogiovanni Tasca Filangeri di Cutò, che abitano con i loro tre figli Casimiro, Agata e Lucio in una villa a Palermo. Ma il barone ama il gioco e le belle donne, mentre la moglie sopporta tutto per amore dei figli, finché Giuseppe va a vivere con una giovane ballerina a Sanremo, dove muore nel 1928. A quel punto Teresa si trova in difficoltà economiche e si trasferisce a Capo d’Orlando, nella residenza della famiglia Piccolo.

Acquerello di Casimiro Piccolo di Calanovella, courtesy Fondazione Piccolo
Acquerello di Casimiro Piccolo di Calanovella, courtesy Fondazione Piccolo

LA STORIA DI CASIMIRO PICCOLO

Casimiro trascorre un’adolescenza dorata, mentre frequenta il liceo senza finirlo, per dedicarsi a tempo pieno alle sua vera passione: la pittura. Nella Palermo del primo Novecento i principali mecenati sono i Florio, che sostengono artisti come il pittore Giovanni Boldini e l’architetto Ernesto Basile, intorno al quale ruotano figure come gli scultori Ettore Ximenes e Antonio Ugo, primo maestro di Casimiro Piccolo, che negli anni palermitani dipinge soprattutto paesaggi, vedute e ritratti dei suoi familiari, tra i quali spiccava quello del cugino Giuseppe Tomasi di Lampedusa, andato perduto nella Seconda Guerra Mondiale. Tra il 1917 e il 1919 Casimiro decide di perfezionare la sua arte a Roma, dove incontra diversi pittori tra i quali Giulio Aristide Sartorio. In una lettera datata 1917, il padre scrive alla moglie queste parole: “Da varie fonti, e puoi immaginare con quanto orgoglioso piacere, ho saputo la bella impressione prodotta dai quadri di Casimiro. Dio lo benedica nella sua vita”.

Acquerello di Casimiro Piccolo di Calanovella, courtesy Fondazione Piccolo
Acquerello di Casimiro Piccolo di Calanovella, courtesy Fondazione Piccolo

LA PITTURA SECONDO CASIMIRO PICCOLO

Dopo il trasferimento a Villa Piccolo nel 1931 Casimiro approfondisce i suoi interessi legati alla teosofia e all’esoterismo, che lo portano a dipingere i suoi “acquarelli magici”, eseguiti tra il 1943 e il 1970, l’anno della sua morte. Si tratta di opere che raffigurano i “popoli del Regno Fatato”, raccontato dal poeta irlandese William Butler Yeats, molto amato dalla famiglia Piccolo: elfi, gnomi, sirene e ninfe che Casimiro dipinge in punta di pennello, spesso in situazioni ironiche e paradossali, ispirate sia dai libri inglesi illustrati che aveva letto durante l’infanzia sia dalle pagine dei testi magici di Paracelso.

Casimiro vedeva le creature del “piccolo popolo” anche durante le passeggiate notturne nel giardino di Villa Piccolo, una sorta di “buen retiro” per i tre fratelli, spesso accompagnati dal cugino Lampedusa, impegnato nella scrittura del Gattopardo. Lì, nelle stanze della dimora dove il tempo sembra essersi fermato per sempre, tra le aiuole coltivate con piante rare dalla sorella Agata, esperta di botanica, mentre il fratello Lucio compone i suoi versi apprezzati da Eugenio Montale, Casimiro trascorre la sua esistenza accogliendo i rari ospiti con la sua conversazione, colta e brillante.

Oggi l’arte di Casimiro è custodita dalla Fondazione Piccolo a Capo d’Orlando, dove fino al 3 ottobre si può visitare la mostra Casimiro Piccolo. Esordi pittorici tra Palermo e Roma, curata da Giuliana Ferrara Sardo, in occasione delle celebrazioni per i cinquant’anni della nascita della Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella.

Ludovico Pratesi

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