La coscienza umana è la chiave della Teoria del tutto

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Il dottor Robert Lanza, medico e scienziato statunitense scelto dalla rivista Time come una delle cento persone più influenti dello scorso anno, crede che la scienza debba riconoscere l’importanza della coscienza umana.

La fisica quantistica si è rivelata opposta alla fisica newtoniana classica, spingendo gli scienziati alla ricerca di una ‘Teoria del tutto’ che colmi l’abisso in cui si rischia di vedere inghiottita ogni nostra sicurezza basata su una comprensione scientifica del mondo.

Per il dottor Lanza, il cui studio rivoluzionario sulle cellule staminali gli è valso grande popolarità, la biologia è molto più importante della fisica in questa ricerca, perché pone l’accento sulla comprensione degli esseri umani, piuttosto che sul seguire astratte stringhe verso dimensioni mai viste.

Sia che si tratti di fisica quantistica o di fisica newtoniana, è sempre un sistema creato dalla nostra coscienza per organizzare gli elementi del mondo che la circonda, sottolinea il ricercatore: creiamo storie, diamo nomi alle cose.

Secondo il dottor Lanza, inoltre, il modo in cui l’universo è calibrato per l’esistenza della vita, è indicativo dell’importanza della nostra posizione al centro di esso.

«Alla lunga ricerca per la Teoria del tutto manca solo un componente importante, che ci era tanto vicino che non riuscivamo a notarlo», afferma in una conferenza registrata alla Science and Nonduality Conference nel 2010. Infatti «La scienza non ha affrontato l’unica cosa che è più familiare e più misteriosa: la coscienza».
Robert Lanza

ESISTE ANCHE SE NON SI VEDE?

Il famoso esperimento della Doppia fenditura in fisica quantistica, per il dottor Lanza è la prova che la coscienza è responsabile del modo in cui vediamo il mondo che ci circonda. Non è che le cose che osserviamo abbiano delle proprie caratteristiche fisse in se stesse: piuttosto, noi vediamo certe caratteristiche. È una questione di prospettiva.

Lo scienziato riassume l’esperimento della doppia fenditura nel suo libro del 2010, Biocentrismo: come la vita e la coscienza sono le chiavi per comprendere la vera natura dell’universo: «È definitivamente provato che se uno ‘guarda’ una particella subatomica, o un po’ di luce che passa attraverso fenditure in una barriera, essa si comporta come una particella e crea dei colpi che sembrano solidi dietro le fenditure individuali sulla barriera finale che misura gli impatti. Come un piccolo proiettile, logicamente passa attraverso un buco o l’altro. Ma se gli scienziati non osservano la traiettoria della particella, allora quest’ultima si comporta come delle onde che le permettono di attraversare entrambi i buchi nello stesso tempo».

Il dottor Lanza estende questo principio alla vita quotidiana: «La sera spegnete le luci e andate in camera da letto. Ovviamente la cucina è lì, non vista, tutta la notte. Giusto? Ma, in effetti, il frigorifero, i fornelli e tutto il resto sono composti da un’oscillante sciame di materia/energia. I risultati della fisica quantistica, come l’esperimento della doppia fenditura, ci dicono che neanche una di quelle particelle subatomiche occupa in realtà uno spazio definito. Piuttosto esistono come uno spettro di possibilità, come onde di probabilità». E, nella sua conferenza del 2010, riassume: «Non una sola particella là fuori esiste con delle proprietà finché non è osservata».

Secondo il dottor Lanza, quindi, i parametri che gli scienziati hanno posto, sono semplicemente riflessi della logica spazio-temporale delle nostre menti.

NON È STRANO CHE ESISTA LA VITA?

Più di duecento parametri sono necessari per l’esistenza della vita, nota il dottor Lanza. «Se [il Big Bang] fosse stato di un milionesimo più potente, sarebbe esploso troppo velocemente perché le galassie e i mondi potessero esistere», spiega. «Se le forze nucleari forti fossero state inferiori del due per cento, i nuclei atomici non si sarebbero tenuti insieme e l’idrogeno sarebbe l’unico elemento nell’universo. Se la costante gravitazionale fosse stata inferiore solo di poco – anche di un minimo – le stelle, incluso il Sole, non si sarebbero accese».

Anche se il dottor Lanza riconosce altre possibili spiegazioni sul perché questi parametri siano giusti, tra cui il fatto che Dio abbia creato l’universo o che esistano numerosissimi universi e che noi siamo in uno in cui tutti i parametri siano corretti, pensa che una gran parte della spiegazione sia il fatto che la coscienza abbia creato i parametri.

TEORIE CONTROVERSE

Sebbene molti scienziati parlino dell’importanza della coscienza nello sviluppo scientifico futuro, non tutti usano lo stesso approccio del dottor Lanza. E molti scienziati affrontano i discorsi sulla coscienza con avversione, o per lo meno con estrema cautela, perché temono l’etichetta di ‘pseudo-scienza’ che molti hanno applicato alle teorie del dottor Lanza.

Robert Lanza ha condiviso con Alan Boyle, scrittore scientifico della Nbc, alcune recensioni che il suo libro ha ricevuto, in particolare da parte di altri fisici: «La loro reazione è stata molto simile a come ti aspetteresti che i preti reagissero di fronte alla ricerca sulle cellule staminali».

D’altra parte, Boyle cita una recensione di Richard Conn Henry, professore di fisica e astronomia alla Johns Hopkins University: «Quello che Lanza dice in questo libro non è nuovo. Allora perché Robert lo deve dire? È perchè noi, i fisici, non lo diciamo o, se lo diciamo, lo sussurriamo solamente, in privato. Avvampando mentre pronunciamo le parole. Vero, sì. Politically correct, no».

Articolo in inglese: www.theepochtimes.com/n3/1647773-prominent-scientist-says-consciousness-is-key-to-a-theory-of-everything/

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