Ieri su Rai 3 è andato in onda quanto sia florido il business dei santoni delle medicine alternative, ciarlatani che fanno soldi sulla pelle dei malati promettendo cure miracolose contro il cancro. Mentre la Mereu è contenta per la pubblicità gratuita (anzi un po’ delusa) la Brigliadori se la prende con il piano diabolico dei giornalisti pagati da Big Pharma.
Bicarbonato, parole magiche, insulti, frullati a base di frutta e verdura, rimedi omeopatici, flebo di vitamine, ceci, meditazione: questo è l’arsenale “terapeutico” con il quale i ciarlatani protagonisti dell’inchiesta di Danilo Procaccianti andata in onda ieri sera da Presa Diretta sostengono di poter curare il cancro. Ognuno di loro ha una sua teoria: il cancro è un fungo che prospera nel nostro organismo e può essere estirpato con una “dieta alcalinizzante”, è la conseguenza di un forte trauma psicologico o di uno shock che quindi vanno “risolti”, oppure semplicemente non esiste. Tutto si può dire sul cancro nell’ambito delle medicine alternative, purché non si parli di chemioterapia, asportazione chirurgica dei tumori e tutto quanto fa parte delle cure della cosiddetta medicina ufficiale che dal momento che è al soldo di Big Pharma non ha nessun interesse nel curare davvero i malati.
Le medicine alternative uccidono i malati
Tutte le “cure” proposte da questi ciarlatani però non servono a nulla: non esiste una prova scientifica che sia una che documenti un solo caso di guarigione dal cancro per chi ha seguito la terapia Gerson, la Nuova Medicina Germanica di Geert Hamer o si sia curato con bicarbonato e limone secondo quanto insegnato dall’ex medico Tullio Simoncini. I pazienti che si affidano completamente a questi ciarlatani condividono tutti la stessa sorte: diventano vittime delle medicine alternative. Ma questo però non scalfisce la fede dei seguaci di queste inutili e dannose pratiche, perché per chi segue gli insegnamenti di Hamer o di Gabriella Mereu crede che le uniche vittime siano quelle della chemioterapia e degli oncologi. Molti di loro rifiutano le cure mediche la cui efficacia è dimostrata per farsi curare da persone come Germana Durando la dottoressa hameriana sotto processo con l’accusa di aver cagionato nel 2014 la morte di Marina, una sua paziente affetta da cancro alla quale aveva consigliato di affidarsi all’omeopatia, ai cristalli di zolfo e alla risoluzione dei suoi conflitti psicologici (ad esempio riappacificandosi con l’ex fidanzato). Marina non è l’unica vittima italiana dei ciarlatani: Alessandra Tosi è morta a 34 anni dopo essersi affidata ad uno sciamano hameriano per la cura di un tumore al seno.
C’è poi il caso di Eleonora Bottaro, una ragazza affetta da leucemia figlia di seguaci della Nuova Medicina Germanica che prima l’hanno fatta curare in Svizzera, in una struttura che pratica cure alternative, dove le praticavano cure a base di cortisone e vitamina C e che poi al compimento dei diciotto anni ha scelto di non sottoporsi alla chemioterapia ed è morta. Non c’è solo Hamer: Giuditta di Matteo ad esempio è morta dopo aver tentato di curarsi seguendo i dettami del Metodo Gerson, che prevede una “terapia” a base di frullati di frutta fresca, integratori naturali, clisteri di caffè.
Gabriella Mereu gongola, Eleonora Brigliadori maledice i giornalisti
Tutti questi rituali magici travestiti da terapie esistono in alcuni casi da decenni ma chi le propone e le “studia” non è riuscito a raccogliere sufficiente materiale per dimostrarne l’efficacia. Ma questo non è problema, perché come in ogni religione che si rispetti il potere guaritore si fonda sulla parola, e questa parola è la testimonianza. Le testimonianze sono i racconti, riferiti dagli stessi “medici” delle terapie alternative, di chi è riuscito a sconfiggere la malattia affidandosi a queste pratiche magiche. Le testimonianze non sono allegate a cartelle cliniche o a dati medici e diagnostici, spesso non sono nemmeno riferibili ad un paziente identificabile (anche perché spesso è morto, per altre cause, ovviamente). Eppure le testimonianze di guarigione vengono considerate la “dimostrazione” che la tal terapia alternativa è davvero in grado di guarire perché alla fine è sul potere della parola che fanno affidamento i ciarlatani. Non a caso Gabriella Mereu, che ieri sera nel suo gruppo segreto su Facebook gongolava per la pubblicità gratuita ricevuta dal servizio di di Rai 3, ha inventato una terapia para-psicologica chiamata Terapia Verbale che “cura” grazie a riti di interpretazione del vissuto del paziente (e qualche insulto).
A dire il vero la Mereu, che per motivi fiscali vive in Svizzera, sembra essere rimasta piuttosto delusa del trattamento riservatole dalla trasmissione condotta da Riccardo Iacona che l’ha menzionata rapidamente come quella che “cura con gli insulti”. Lei in ogni caso ci tiene a ribadire che «”coglione” e “paraculo” possono essere detti in maniera scientifica». Un riferimento alla presunta “scientificità” delle sue teorie che dimostra quanto i ciarlatani delle terapie alternative – che rifiutano e insegnano ad odiare il metodo scientifico, abbiano in realtà bisogno di travestire le loro pratiche con gli abiti delle pratiche mediche ufficiali per dar loro una parvenza di credibilità agli occhi del pubblico.
Meno pacata e scanzonata la reazione di colei che a suon di conferenze in giro per lo Stivale sta diventando la voce ufficiale della Nuova Medicina Germanica nel nostro Paese. L’ex presentatrice televisiva Eleonora Brigliadori infatti ha parecchio veleno da espellere e fin da subito mette in chiaro come stanno le cose: i giornalisti pagati sono i veri ciarlatani, non chi cura con le medicine alternative. Una difesa d’ufficio, il minimo sindacale che si possa dire contro un giornalista quando non si hanno altri argomenti.
Come da tradizione i post della Brigliadori sono dei veri e propri flussi di coscienza senza punteggiatura, ma siamo riusciti lo stesso ad estrarne il succo: se qualche paziente è morto è colpa del fatto che i santoni di turno non hanno studiato abbastanza per poter mettere in atto gli insegnamenti del Maestro. E se i ciarlatani si fanno pagare, perché il bello delle medicine alternative è che costano soldi veri allora perché la Rai non racconta “quanto costa essere ucciso dalla chemioterapia”? Per la Brigliadori il servizio di Presa Diretta è un’operazione diabolica per spingere le persone al suicidio. Dopo un lungo sfogo – la part destruens – è il momento delle perle di saggezza come:
È l’uomo da curare non il cancro e io preferisco chiamarlo tumore aggiungendo una O e una A perché è il tuo-amore dimenticato che lo rende possibile.
Oppure quella sulla guarigione come processo planetario di autocoscienza, se non guariamo tutti non guarisce nessuno:
La guarigione è un processo planetario di autocoscienza che questi programmi cercano solo di interrompere. Cercano di ingabbiare la verità per continuare a speculare, ma è tutto vano come chiudere un gabbiano in una gabbia basterebbe leggere la parola gabbia-no per sapere che in questo modo lo si uccide.
E si leva altissimo l’urlo disperato della Brigliadori:
no no no urlo questi miei tre nooooooo alle gabbie del pensiero e della mancanza di sentimento dico no alla mancanza di verità alla mancanza della conoscenza di una parola spirituale all’interno di tutto ciò che riguarda le patologie umane.
Credete che quella della Brigliadori e della Mereu siano solo posizioni isolate? Guardando il servizio di Presa Diretta è possibile avere l’idea di quanto quello delle medicine alternative sia un business senza scrupoli sulla pelle dei pazienti, ma a leggere i commenti sulla pagina Facebook del programma ci si rende conto di quanti siano quelli che credono che ci sia un vero e proprio complotto ai danni della salute delle persone ordito da medici, oncologi e Big Pharma.
Non sono solo le morti che si sarebbero potute evitare il frutto avvelenato delle medicine alternative, c’è il fatto di dare false speranze ai malati e ai loro familiari lucrando sulla loro disperazione e soprattutto quello di contribuire ad allontanare sempre più persone da pratiche mediche la cui efficacia è provata e sperimentata. E questo non vuol dire che la chemioterapia cura tutti i tumori ma che solo con terapie scientificamente provate si ha una concreta possibilità di guarire. Con le medicine alternative si ha invece la certezza di morire, spesso tra atroci sofferenze perché gli analgesici sono uno degli altri “tranelli” di Big Pharma.
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