Il “miracolo” delle statue che piangono

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Il "miracolo" delle statue che piangono
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Statue che piangono: cosa dice la scienza. Il controverso caso di cronaca della statua di Gesù Cristo che sembra lacrimare nel parco di Stupinigi appena fuori Torino ha generato un’ondata virale sui social e riaperto una discussione che si protrae da tempo. Ecco a che punto siamo dal punto di vista delle ricerche.

Statue che piangono e come spiegarle (con la scienza): Da qualche giorno i principali social network, soprattutto in Italia, sono invasi da immagini e video che ritraggono la statua di Gesù posizionata nella piazzola del parco naturale torinese di Stupinigi. Motivo di tanto clamore sono alcune gocce – raccontate come lacrime, dato che sembrano uscire dagli occhi – che cadono sul volto della statua. Come è facilmente immaginabile, i fedeli hanno fin da subito descritto l’accaduto come un miracolo, mentre (piccolo spoiler del prosieguo) le verifiche del caso su questa nuova statua che piange sono ancora poche e appena alle fasi preliminari.

La cronaca dell’accaduto, per quel poco che si sa

immagine: una fotografia della presunta statua di Gesù lacrimante nel torinese
immagine: una fotografia della presunta statua di Gesù lacrimante nel torinese

Siamo sulla strada provinciale numero 143 che collega Biella all’autostrada A4, in corrispondenza di un luogo di preghiera nell’area del parco di Stupinigi che afferisce al comune di Nichelino. Lo scorso giovedì 8 dicembre – giorno dell’Immacolata Concezione secondo la tradizione cattolica – dopo il tramonto un gruppo di credenti dell’associazione La luce dell’Aurora era raccolto nella Taverna degli Angeli, in preghiera per una famiglia in difficoltà. Proprio in concomitanza di quel momento di culto (come riportano i presenti) la statua sarebbe stata vista nitidamente lacrimare, per almeno 4 volte e in modo copioso. A darne l’annuncio per prima sarebbe stata “una signora”, non meglio definita, che avrebbe chiamato le persone riunite in preghiera a osservare quanto stesse accadendo. Diverse fotografie sarebbero state scattate in quei momenti, e come sappiamo sono poi rapidamente diventate virali.

L’autore di uno dei video più ricondivisi ha sostenuto che tutte le prove lascino pensare a una effettiva lacrimazione della statua, dato che non stava piovendo e, inoltre, sia la testa sia le altre parti del corpo di Gesù risultano perfettamente asciutte. Per di più, i presenti avrebbero anche verificato direttamente che non si trattasse di resina caduta dagli alberi del parco. In seguito al clamore mediatico sollevato dall’episodio, la Curia di Torino ha provveduto alla rimozione della statua dalla sua collocazione, portandola – con un trasporto scortato dai Carabinieri – presso la propria sede.

L’acclamazione del miracolo e le reazioni perplesse

Alcune coincidenze relative al presunto pianto della statua hanno portato parecchi credenti a sostenere che si sia trattato di una sorta di segno divino, di un fenomeno soprannaturale. Anzitutto, il luogo del presunto miracolo è molto vicino al punto in cui anni fa sono state segnalate alcune apparizioni della Vergine. E poi, in termini temporali, la concomitanza con la già citata festa di precetto dell’8 dicembre, particolarmente importante nell’ambito della venerazione mariana. Infine, le persone riunite in preghiera a pochi metri di distanza: segno, secondo i credenti, di una rivelazione mistica arrivata proprio in risposta alle invocazioni dei fedeli. Secondo quanto avrebbero affermato alcuni teologi cristiani, si tratterebbe forse di un messaggio di preoccupazione arrivato dall’alto.

Anche se ovviamente la questione non può certo essere affidata al cosiddetto tribunale del web, va detto che dando un’occhiata ai commenti che si sono affastellati sui vari canali social si nota una certa titubanza nell’interpretare quanto accaduto come un fenomeno miracoloso. Al centro delle critiche c’è anzitutto una questione di prove tangibili: trattandosi perlopiù di fotografie, quasi tutto ciò di cui disponiamo sono immagini statiche, che in quanto tali non mostrano il pianto in sé ma di fatto solo delle gocce ferme che bagnano il volto della statua.

Curiose invece le reazioni della stampa e dei media, con un numero consistente di testate giornalistiche locali e nazionali che hanno dato la notizia titolando come se il pianto o addirittura il miracolo fossero dei fatti verificati e incontrovertibili. Segno, questa volta molto esplicito, di una volontà di acchiappare lettori tramite sparate un po’ fuori dalle righe.

Gli approfondimenti e i precedenti

Al momento, da un punto di vista scientifico, non si può fare altro che sospendere l’assenso su quanto accaduto. Nel momento in cui scriviamo, secondo quanto riportato dalle cronache giornalistiche, la statua si trova sotto esame all’Arcivescovado di Torino, dove ad avere chiesto di esaminare l’oggetto è stato il vescovo in persona, Roberto Repole. Questo primo vaglio, previsto dalla prassi delle istituzioni religiose, servirà di fatto solo per verificare (attraverso un “monitoraggio costante”) l’assenza di banali trucchetti o di evidenti manipolazioni, e poi si prevede che la pratica passi alla Congregazione per la dottrina della fede della Santa Sede. Qui sarà al lavoro di un team composto da scienziati e da teologi, alla ricerca di spiegazioni tanto scientifiche quanto simboliche e spirituali sull’accaduto.

Al momento non risultano essere in previsione analisi scientifiche specifiche e propriamente dette, ma sono state avanzate solo alcune considerazioni generali, da remoto. Una piuttosto ovvia è che, a differenza della maggioranza dei casi analoghi del passato, il liquido che sarebbe uscito dagli occhi pare essere trasparente, anziché rosso sangue. Mentre dall’analisi delle immagini (buie e poco risolute) di un video amatoriale girato alle 18:30 dell’8 dicembre le presunte lacrime paiono del tutto statiche per l’intero minuto di durata delle riprese: un elemento che ha indotto alcuni debunker, tra cui Bufale.net, a sottolineare come a oggi non risultino prove di questo pianto come fenomeno dinamico, dato che tutto ciò che possediamo sono immagini e filmati in cui nulla si sta muovendo e nulla sta accadendo.

Va comunque sottolineato che anche la reazione della Chiesa è stata particolarmente cauta, e c’è sempre un certo scetticismo di fronte a questi fenomeni. Da un lato, anche dal punto di vista dei fedeli, i presunti miracoli delle statue che piangono o sanguinano non fanno parte del credo religioso, dunque non è affatto richiesto ai credenti di credere anche in questi specifici fenomeni. E allo stesso tempo alcuni celebri precedenti impongono a tutti cautela.

In passato, infatti, per altre statue piangenti è stata stabilita la presenza di grasso di maiale nel liquido che pareva sgorgare dagli occhi, in altri sono stati individuati fenomeni di condensazione o addirittura perdite d’acqua che finivano per bagnare la statua proprio in corrispondenza degli occhi. A oggi, solo una piccola frazione delle statue piangenti resta senza una semplice giustificazione scientifica dell’accaduto, tanto da rientrare tutt’ora nella curiosa categoria dei potenziali miracoli.

Un caso simile a quello torinese, anche se in quell’evento il presunto pianto consisteva di sangue anziché lacrime, è quello della Madonna di Civitavecchia del 1995: dopo cinque anni di indagini il caso fu chiuso con un nulla di dimostrato, perché dopo avere verificato che il sangue sulla statua era umano e maschile (con tanto di profilo genetico) non si è potuto confrontare il campione raccolto con il dna delle persone della famiglia proprietaria della statua, che hanno negato la disponibilità a sottoporsi al test di confronto. Gli scienziati hanno però smentito una parte specifica della storia: se secondo i testimoni la statua avrebbe sanguinato più volte, l’analisi stratigrafica ha dimostrato che invece risultava essere stato depositato sulla statua un solo strato di sangue. In altre due occasioni (giugno 2002 e maggio 1994) le presunte statue piangenti si rivelarono dei falsi inconsapevoli: il pianto, infatti, altro non era che la resina usata per tenere fissi gli occhi nelle orbite e liquefatta dal calore primaverile.

Se a volte può essere scientificamente difficile discriminare tra l’ipotesi di un versamento (volontario o involontario) di liquido sulle statue che dà l’impressione di un pianto e l’arrivo di quello stesso liquido per presunte vie soprannaturali, la casistica a oggi raccolta ha comunque permesso di stabilire che nella grande maggioranza dei casi si rientra nel primo dei due casi.

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