Anche se non è possibile definire magica la teoria dell’inconscio elaborata da Freud egli si occupa di magia vera e propria in una delle sue opere più importanti ovvero “Totem tabù”.
In tale opera per la prima volta Freud applica il metodo psicoanalitico non a un materiale clinico ma utilizza tale metodo come chiave di interpretazione della storia degli uomini e della loro civiltà.
Spinto anche dalle ricerche che Jung stava portando avanti in quegli anni Freud decise di esplorare in Totem e Tabù due fenomeni apparentemente estranei agli interessi psicoanalitici ovvero quello del tabù e quello del totemismo oramai assente dalla civiltà contemporanea.
Freud si propose di mettere a fuoco quella particolarissima concezione della natura e del mondo che hanno i popoli primitivi a noi noti.
Secondo la prospettiva di tali popolazioni primitive il mondo sarebbe popolato da una moltitudine di esseri spirituali benevoli o malevoli.
A tali esseri viene attribuita la causa degli eventi naturali dell’universo.
Gli stessi esseri umani sarebbero dotati di anime capaci di abbandonare la loro dimora emigrare in altri uomini.
Tali anime di conseguenza sarebbero in una certa misura indipendenti dai corpi.
Freud individua alla radice di tale credenza l’osservazione di fenomeni quali il sogno il sonno e la morte.
Da queste premesse sarebbe derivata una prospettiva in grado di legittimare una comprensione unitaria dell’universo.
Tale comprensione dell’universo di volta in volta avrebbe assunto il nome di animismo religione e scienza.
Agli occhi di Freud l’animismo conterrebbe dunque le premesse necessarie e sufficienti a generare quel che noi conosciamo come religione pur senza coincidere con quest’ultima.
Non può stupire a loro sapere che insieme all’animismo si sarebbe sviluppata una certa indicazione del modo in cui comportarsi per padroneggiare uomini animali e cose.
Tale indicazione va sotto il nome di “incantesimo” e “magia”.
Freud distingue però l’incantesimo dalla magia.
Secondo Freud l’incantesimo si risolve nell’arte di influire sugli spiriti placandoli conciliandoseli privandoli del loro potere.
Al contrario la magia è caratterizzata dal lusso di strumenti particolari prescindendo dagli spiriti per assoggettare alla volontà dell’uomo i fenomeni naturali difendere l’individuo dai nemici e dai pericoli nonché dandoci il potere di danneggiare i suoi nemici.
E tutto questo avviene basandosi su un principio autentico principio fondante della magia ovvero quello per cui si confonde un nesso ideale con uno reale.
Si tratta in breve di agire per “similarità su un’immagine del nemico nella convinzione che quanto verrà fatto a tale immagine accadrà anche all’originale.
O anche di operare per imitazione ottenendo la pioggia con il versare dell’acqua o imitando le nuvole da cui la pioggia cade.
Freud si riferisce costantemente all’opera di Frazer “Il ramo d’oro”.
In tal modo Freud individua i principi fondamentali dell’agire magico ovvero quello della similarità e quello di appartenenza : se si impadronisce di una ciocca di capelli della persona e si agisce su quella ciocca si crede che le cose accadranno come si ci si fosse impadroniti della persona stessa .
Inoltre Freud riprende ancora da Frazer la distinzione tra una magia imitativa e una contagiosa .
Ma se tali sono i principi dell’azione magica quali sono le ragioni che spingono a esercitare la magia?
Freud non ha nessun dubbio a riguardo infatti sostiene che che i desideri dell’uomo sono le ragioni che spingono a praticare la magia .
Freud mette in evidenza che l’uomo primitivo ha una straordinaria fiducia nel potere dei suoi desideri.
Di conseguenza tutto ciò che egli realizza per via magica deve accadere soltanto perché egli vuole.
Si intende che anche l’analisi di Totem e tabù non è interamente fine a se stessa .
Analizzando il comportamento dell’uomo in una condizione primitiva Freud non dimentica di problemi dei suoi pazienti .
Infatti Freud collega quello che egli chiama il principio della onnipotenza dei pensieri alle rappresentazioni ossessive di cui soffrivano alcuni pazienti convinti che tutto quanto accadeva alle persone a cui pensavano dipendesse dal semplice averle pensate .
Anche in questo caso dunque in un ambito prettamente scientifico si introduce la magia in rapporto con le nevrosi ossessive .
Poiché il nevrotico ha paura di esprimere certi suoi pensieri convinto che per il semplice fatto di aver pensato determinate cose queste ultime debbano accadere ecco entrare in gioco gli incantesimi per proteggersi dal timore di sventure.
Freud è convinto che nella civiltà contemporanea operi ancora una scintilla dell’antica tradizione animistica magica.
Secondo Freud e la fede nell’onnipotenza dei pensieri non è stata ancora del tutto sconfitta dal dominio della forma mentis però puramente scientifica .
Per Freud il principio dell’onnipotenza dei pensieri è ancora vivo e operante in un settore quello dell’arte .
In definitiva per Freud opere d’arte spiriti e demoni sono dunque semplici proiezioni dell’emozioni umane dal momento che l’essere umano trasforma le proprie cariche affettive in personaggi e oggetti con i quali popola il mondo.
così facendo l’essere umano ritrova fuori di se i propri processi mentali interiori.
Uomo primitivo ,nevrotico artista e mago sono dunque compagni in una stessa avventura vittime della fiducia nell’onnipotenza del pensiero .
Ma nel disegnare la sua teoria della magia Freud si contrappone esplicitamente alle ricerche che per un certo verso l’avevano spinto a farlo .
In particolare Freud si contrappone alle ricerche elaborate in quegli stessi anni dal migliore dei suoi allievi Jung .
Agli occhi di Freud, Jung avrebbe usato un procedimento inverso al suo utilizzando materiale tratto dalla psicologia dei popoli per tentare di risolvere i problemi della psicologia individuale.
Giovanni Pellegrino
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