Finanziamenti pubblici per l’agricoltura biologica e biodinamica

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Coltivare con l’abracadabra. Soldi pubblici sull’agricoltura biodinamica. Il Senato ignora le proteste di Elena Cattaneo e il Cnr. Così il Paese di Galileo vuole finanziare l’antroposofia di Rudolf Steiner.

Soldi dei contribuenti per finanziare pratiche agricole esoteriche con cornoletame e cornosilice, vesciche urinarie di cervo maschio e crani di animali riempiti di corteccia. Tecniche – se così si può definirle – che si richiamano all’antroposofia, una dottrina teosofica ideata un secolo fa dal filosofo austriaco Rudolf Steiner, portate avanti dai suoi adepti rispettando un severo disciplinare statuito da un marchio tedesco, Demeter. Ciò che appare davvero surreale oggi potrebbe presto diventare reale un domani grazie al via libera arrivato giovedì dall’aula del Senato al testo sull’agricoltura biologica.

A sollevare il caso è stata la senatrice a vita Elena Cattaneo che in un duro intervento a Palazzo Madama si è scagliata contro l’agricoltura nota come “biodinamica” ed equiparata dal provvedimento in discussione a quella biologica, vero oggetto della legge. Ora manca solo l’ok definitivo della Camera dei deputati. L’intervento della Cattaneo, che ha etichettato l’agricoltura biodinamica come “una pratica esoterica e stregonesca” priva di basi scientifiche simile per certi versi a Stamina, non è infatti bastato a convincere i colleghi senatori a eliminare dal testo il riferimento esplicito alla biodinamica previsto all’articolo 1. I suoi emendamenti sono stati bocciati.

Coltivare con l'abracadabra. Soldi pubblici sull'agricoltura biodinamicaLa legge si pone l’obiettivo di promuovere e sviluppare le tecniche agricole di stampo biologico, di introdurre un marchio italiano, e di finanziare progetti con un apposito Fondo per la produzione biologica (articolo 9) che si avvarrà di una parte delle risorse pubbliche derivanti dalla tassazione di determinati prodotti sanitari considerati inquinanti e nocivi, pari al 2% del fatturato delle imprese che lo producono. Non solo: al Fondo verranno poi dirottate anche le risorse del Fondo per la ricerca nell’agricoltura biologica, contestualmente soppresso. Soldi pubblici che però arriveranno anche alle aziende agricole che ricorrono a tecniche non puramente biologiche ma, appunto, biodinamiche, a patto che siano rispettati i disciplinari e i requisiti stabiliti a livello europeo e nazionale per il biologico.

L’agricoltura biodinamica considera il terreno, l’uomo e gli animali come parti integranti del cosmo e sensibili alle sue regole e influenze. Trae origine da una dottrina teosofica lanciata dalla Società Antroposifica, fondata da Rudolf Steiner presso il Goetheanum di Dornach (Basilea) nel 1913, considerata dai suoi sostenitori una “scienza dello spirito” e dalla comunità scientifica una “pseudoscienza”.  D’altronde, l’antroposofia si fonda sulla pretesa di osservare il mondo spirituale con gli strumenti del metodo scientifico e sulla convinzione che grazie alla “crescente evoluzione del livello fisico nel mondo, anche esseri superiori come l’animale e l’uomo riuscirono ad incarnarsi”. In sintesi, la dottrina di Steiner è una pratica terapeutica che si occupa dell’uomo nella sua complessità psicologica, fisica ed energetica consentendogli di vivere in sintonia con le forze della natura.

Teorie quantomeno bislacche, certo, ma nulla rispetto alla loro declinazione nei processi agricoli di natura biologica che lo Stato italiano si accinge a finanziare. La filosofia mistica alla base dell’agricoltura biodinamica è stata ben riassunta dal suo ideatore. “Dovete sapere”, ha scritto Steiner, “che le influenze cosmiche che vengono espresse nella pianta, provengono dal centro della terra e sono indirizzate verso l’alto. Quindi, se una pianta che è particolarmente ricca di queste influenze cosmiche, viene mangiata da un animale, il letame che il sistema digestivo dell’animale produce, come risultato di aver mangiato tale foraggio, sarà la migliore cosa per il terreno dove quella pianta cresce”.

L’agricoltura biodinamica si propone quindi l’obiettivo di produrre alimenti che siano in grado di nutrire non solo “fisicamente” l’essere umano ma pure “spiritualmente”, mettendolo in armonia con la natura e l’universo grazie all’influenza reciproca di terreno, piante, animali e uomini. Non a caso nella produzione biodinamica gioco un ruolo centrale anche il calendario lunare dal momento che il moto del satellite influenza lo sviluppo di una pianta a seconda del segno zodiacale in cui si trova.

Ecco: queste pratiche sono state definite senza mezzi termini dal Consiglio Nazionale delle Ricerche come “magiche”. In una audizione del 2019 al Parlamento, l’Istituto di Bioscienze e Biorisorse del Cnr ha fortemente criticato l’inserimento della biodinamica nel progetto di legge dedicato al biologico, anche perché “appare incomprensibile come sia possibile finanziare le attività certificate da un’organizzazione privata a marchio registrato”. Il riferimento è alla tedesca Demeter, l’unica che può rilasciare la certificazione dei processi biodinamici e della gamma di preparati biodinamici necessari ai lavori agricoli nel rispetto di determinati standard.

Secondo Demeter, tutte le misure adottate in un’azienda biodinamica devono essere valutate dal punto di vista olistico. Come si legge sul sito web, le norme Demeter non solo fissano i metodi per la produzione vegetale (uso di Compost e dei preparati, divieto di materiale geneticamente modificato, ecc.), ma anche direttive di lavorazione per la carne (ad es. assenza di additivi), prodotti caseari, prodotti di panificazione, frutta, verdure, spezie ed erbe aromatiche.

“Gli agricoltori biodinamici utilizzano le proprie conoscenze sul piano pratico, scegliendo il momento per seminare e per piantare, per utilizzare varie tecniche di coltura ed effettuare il raccolto in base alle forze cosmiche attive in quel momento (entro i limiti consentiti dalle condizioni climatiche)”, si legge ancora sul sito. Non solo la Luna, anche altre forze cosmiche influenzano infatti la vita e la natura sulla terra: Giove, Mercurio, Saturno. “L’utilizzo dei preparati cornoletame e cornosilice è un’estensione pratica di queste idee e la loro azione può essere paragonata a quella dell’omeopatia, che agisce sui processi metabolici sia delle piante che del terreno mediante energie trasportate da materiali potenziati”.

Le forze cosmiche tuttavia hanno bisogno di un processo produttivo che ruota intorno a un compost e a otto preparati biodinamici: cornoletame, cornosilice, camomilla, corteccia di quercia, tarassaco, achillea, ortica, valeriana. Come ha rammentato il Cnr ai parlamentari nel giugno del 2019, le pratiche “magiche” promosse nella biodinamica contemplano la fertilizzazione del suolo con “l’impiego di vesciche urinarie di cervo maschio riempite di fiori di achillea lasciati seccare in estate”. Oppure l’uso di crani di animali riempiti di corteccia. Ancora: la derattizzazione dei terreni attraverso la cattura dei topi vivi, scuoiati e bruciati per poi spargerne le ceneri sui campi. E, per finire, l’impiego di letame a riempimento di corna di vacca che abbia partorito almeno una volta, corna che devono essere sotterrate in autunno e dissotterrate in primavera. Giova ricordare come le vacche non perdano “naturalmente” le corna ma debbano essere segate dal cranio.

Oltre agli standard, Demeter fissa anche gli obblighi di registrazione. Devono essere evidenti l’origine degli organi usati come involucri, i luoghi in cui vengono allestiti i preparati e le date di interramento e dissotterramento dei preparati. La scelta degli involucri non è casuale ma tiene conto della funzione che questi assolvono all’interno dell’organismo animale, dal momento che hanno la funzione di “concentrare durante il processo di allestimento le forze vitali costruttive e plasmatrici che provengono dal cosmo nella sostanza che è contenuta in quel determinato organo”.

Ora: ci sarebbe da ridere se non ci fosse il serio rischio che alle aziende agricole che condividono tali standard di produzione possano arrivare soldi pubblici grazie all’approvazione della legge appena trasmessa alla Camera. Come ha detto la senatrice a vita Cattaneo in aula, “se quest’equiparazione (tra biologico e biodinamico, ndr) restasse esplicita, enti e portatori di interesse potrebbero organizzare corsi e progetti incentrati sull’esoterismo biodinamico con i soldi dei cittadini italiani”. In altre parole “si potrebbero creare attività e istituire insegnamenti, con tanto di crediti formativi, sulla profondità migliore a cui sotterrare le vesciche di cervo, sulla direzione giusta con cui mescolare il letame o su come meglio orientare la vacca al pascolo perché catturi raggi cosmici”.

Secondo la Fondazione italiana Scienze della Vita, “siamo di fronte alla situazione paradossale di promuovere un approccio mistico all’interno delle università e negli enti di ricerca”. La beffa è doppia nel caso del Cnr che, chiamato a commentare la legge, ha aspramente condannato l’equiparazione alla biodinamica, ma al tempo stesso viene precettato dalla stessa legge a devolvere parte dei suoi fondi per la ricerca nel settore biologico che, come visto, può talora essere equiparato al campo pseudoscientifico della biodinamica.

La comunità scientifica ha lanciato diversi allarmi, come la lettera inviata da oltre 20 importanti scienziati italiani – dal fisico Ugo Amaldi all’esperto di staminali Giulio Cossu, dal biotecnologo Roberto Defez al fisico Luciano Maiani – per bloccare il finanziamento alle aziende agricole biodinamiche alla vigilia del voto del Senato: “Può il Paese di Galileo Galilei – si legge la lettera – sostenere economicamente pratiche magiche, peraltro facenti capo a un marchio registrato estero?”. A quanto pare, sì: il Senato approva.

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