Transizione energetica e risparmio sui costi dell’energia

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Energie rinnovabili, i costi continuano a scendere e non si fermeranno presto. Un recente studio dell’Università di Oxford evidenzia come il progresso tecnologico stia contribuendo, in maniera più incisiva rispetto alle previsioni del passato, a far scendere i costi delle energie da fonti rinnovabili.

L’Institute of New Economic Thinking dell’Università di Oxford ha pubblicato uno studio secondo il quale le proiezioni del passato sull’andamento dei costi delle energie rinnovabili sono state eccessivamente caute, sottovalutando gli impatti del progresso tecnologico e i vantaggi di una rapida implementazione. In altri termini i costi di produzione dell’energia da fonte rinnovabile continuano a calare, e continueranno a farlo anche nel futuro prossimo.

Lo studio traccia previsioni per svariate tecnologie di produzione energetica basate su rinnovabili e le mette a confronto con uno scenario futuro ancora a base di combustibili fossili o comunque con emissioni di carbonio. L’analisi è stata basata su metodi probabilistici di previsione dei costi, che hanno tenuto in considerazione sia i dati del passato sia gli sviluppi tecnologici attualmente in corso nel panorama delle energie rinnovabili. Oltre a considerare l’andamento dei costi per unità di produzione di energia nel tempo, lo studio ha elaborato tre diversi scenari: rapida transizione verso le rinnovabili, lenta transizione e nessuna transizione.

Ciò che emerge dallo studio è che rispetto ai combustibili fossili, un rapido passaggio alle energie rinnovabili potrebbe avere un impatto quantificato in migliaia di miliardi di dollari di risparmi, anche non tenendo conto di altri aspetti positivi come il contenimento dei danni causati dal cambiamento climatico e altri benefici che deriverebbero dalla riduzione dei livelli di inquinamento. Il rapporto sostiene che se le tecnologie di approvvigionamento energetico basate su fonti rinnovabili venissero implementate al passo attualmente previsto per il prossimo decennio, il mondo potrebbe potenzialmente arrivare ad un sistema energetico ad impatto zero entro 25 anni. Quindi, al di là degli eventuali risparmi, l’adozione diffusa di fonti di energia rinnovabile potrebbe aiutare il mondo a rispettare il limite di 1,5°C di innalzamento del riscaldamento globale.

Energie rinnovabili, i costi continuano a scendere e non si fermeranno prestoDa quando la civiltà ha avviato il processo di transizione verso i combustibili fossili, il costo dell’energia rinnovabile è costantemente diminuito. Prendendo a riferimento i dati dell’Agenzia Internazionale per l’Energia, il solare è ora più economico rispetto alla costruzione di nuove centrali a carbone o a gas.

C’è però disaccordo su un aspetto, e cioè su quanto tempo sarà necessario prima che i costi arrestino la loro discesa verso una stabilizzazione. Sempre l’AIE sostiene, per esempio, che i prezzi dell’eolico offshore siano già entrati nella fase di stabilizzazione, ma un altro documento recente elaborato presso il Centro Aerospaziale Tedesco di Stoccarda ha esaminato le proiezioni future per le rinnovabili e ha individuato che gran parte delle analisi precedenti hanno sottovalutato la portata delle riduzioni di costi nel futuro. I rapporti del passato hanno costantemente e ripetutamente sottovalutato il peso dei progressi tecnologici che stanno continuando a spingere verso il basso il costo delle rinnovabili.

Energie rinnovabili, i costi continuano a scendere e non si fermeranno prestoAl contrario, lo studio dell’Università di Oxford si concentra sul progresso tecnologico, che rappresenta uno dei motivi chiave che hanno reso le rinnovabili più economiche. Analizzando in retrospettiva l’andamento dei costi si evidenzia che le energie rinnovabili hanno sempre e ripetutamente superato le aspettative. Il nuovo studio non fissa un termine rigido per la stabilizzazione dei costi, ma indica che la maggior probabilità è per un rallentamento graduale della discesa dei costi quando tecnologie come il solare e l’eolico diverranno maggioranza sul mercato. In quella fase non si escludono ulteriori progressi tecnologici, ma potrebbero essere implementati meno velocemente rispetto ad ora.

A convergere con le proiezioni dell’Università di Oxford vi è anche una recente analisi dell’International Renewable Energy Agency, in cui si evidenzia come i driver di riduzione dei costi (miglioramento delle tecnologie, efficientamento delle catene di approvvigionamento, scalabilità e processi di produzione) per il solare e l’eolico avranno ancora vita lunga e continueranno per i prossimi 10-15 anni. Anche IRENA, pertanto, valuta come particolarmente prudenti tutte le stime elaborate in precedenza.

Ci aspetta un futuro roseo? Speriamo ovviamente sia così, ma in ogni caso non è opportuno commettere l’errore opposto e sottovalutare gli eventuali problemi che potrebbero ostacolare la discesa di costi. Già nel corso dell’ultimo anno, con l’effetto domino della pandemia, si sono verificati rallentamenti nelle catene di approvvigionamento globali, rendendo più difficile ottenere materie prime essenziali per l’implementazione di determinate tecnologie. E vanno ovviamente tenuti in conto anche alcuni ostacoli alla piena attuazione della transizione verso le rinnovabili, principalmente frutto di scelte politiche e di orientamento dell’opinione pubblica.

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