
Un rapporto sul clima smentisce il Presidente. Ogni quattro anni i climatologi Usa fanno il punto sui cambiamenti climatici: quest’anno, i loro peggiori nemici sono il Presidente e il suo staff. Così, per diffondere il rapporto, lo fanno arrivare a un giornale…
Le precedenti amministrazioni Usa avevano più o meno accettato gli orientamenti suggeriti dallo studio, con qualche eccezione: il presidente G.W. Bush, per esempio, non aveva fatto molto per ostacolare il cambiamento climatico e i suoi funzionari avevano messo in dubbio le conclusioni del CSSR. Tuttavia nessun presidente aveva mai raggiunto i livelli di Donald Trump, quanto a opposizione alle tesi del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici: è il presidente meno amichevole nei confronti della più realistica scienza del clima.
Il rapporto dell’USGCRP:
# Climate Science Special Report (CSSR): documento pdf completo, 673 pagine, 61 MB
# Climate Science Special Report (CSSR) Executive Summary: pdf, 26 pagine, 6 MB
Le conclusioni del rapporto sono esattamente opposte a quelle sostenute da Trump e da Scott Pruitt, messo a capo della U.S. Environmental Protection Agency (USEPA), che hanno sempre negato la realtà del global warming, denunciandolo come una truffa (ordita dalla Cina, dice Trump).
FUTURO CALDO. Il rapporto chiarisce come la situazione degli Stati Uniti non sia diversa da quella del resto del mondo, e che già ora il territorio percepisce i primi, chiari segni del cambiamento globale. Gli scienziati affermano chiaramente anche che «molti fatti dimostrano che le attività umane, specialmente le emissioni di gas serra, sono le prime responsabili del recente cambiamento climatico osservato».

IN ATTESA DI CORTESE RISCONTRO… Altri dati riguardano la certificazione dell’innalzamento del livello del mare, l’acidificazione degli oceani, l’inesistenza dello “iato” (l’interruzione) nel riscaldamento dagli anni Novanta all’inizio del secolo e alcune proiezioni future per il caso in cui le emissioni di gas a effetto serra (climalteranti) si interrompano: la temperatura aumenterebbe comunque di altri 1,3 °C.
Il rapporto pare non essere stato considerato né dal presidente degli Usa né dalla USEPA: al momento non c’è ancora alcuna reazione alla pubblicazione.
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