Popolazione mondiale: nel 2050 saremo 10 miliardi. World Population Prospects, il nuovo rapporto dell’ONU sulla crescita della popolazione mondiale e sugli scenari economici e sociali alla base dello studio.
La popolazione mondiale continua a crescere, anche se a piccoli passi e a un ritmo più lento di quanto stimato in precedenza: eravamo circa 2 miliardi nel 1927 e 6 miliardi a fine ‘900, adesso siamo circa 7,7 miliardi, le proiezioni a 30 anni mostrano che nel 2050 toccheremo i 9,7 miliardi e tutti gli indicatori suggeriscono che a fine secolo, nel 2100, sulla Terra cammineranno 11 miliardi di persone.
Sulla base dei dati demografici e sociali, e degli scenari presi in esame dal Dipartimento degli affari economici e sociali (DESA) delle Nazioni Unite, illustrati in un corposo rapporto presentato il 17 giugno scorso a New York, a quel punto la popolazione dovrebbe stabilizzarsi, e poi iniziare a decrescere.
Meno bimbi, più vecchi. Il World Population Prospects 2019 – Highlights conferma anche che la popolazione del pianeta sta invecchiando: per la prima volta nella storia, nel 2018 gli “over 65” hanno superato in numero, a livello globale, i bambini sotto ai 5 anni. Succede sia perché in molti Paesi del mondo le migliorate condizioni generali hanno di fatto allungato la durata media della vita (l’aspettativa di vita alla nascita nel 2019 è, a livello globale, di 72,6 anni), sia per il calo dei tassi di natalità – che in molti Paesi fa registrare un rallentamento della crescita e, in alcuni, una riduzione della popolazione.
Il rapporto mette in evidenza profonde differenze tra le varie regioni del pianeta. Stando alle nuove proiezioni demografiche, più della metà dell’aumento di popolazione previsto da qui al 2050 sarà concentrato in nove paesi: India, Nigeria, Pakistan, Congo, Etiopia, Tanzania, Indonesia, Egitto e, sorprendentemente, Stati Uniti – dove il dato della crescita demografica potrebbe essere legato alla stabilità economica del Paese. Attorno al 2027 l’India dovrebbe superare, come popolazione, la Cina.
Educazione, sanità, economia. Lo studio predice che il tasso di fertilità globale – sceso da 3,2 nascite per donna nel 1990 a 2,5 nel 2019 – è destinato a diminuire ulteriormente fino a 2,2 nascite per donna nel 2050: è su questa base che le stime indicano il rallentamento della crescita.
«Molte delle popolazioni con la crescita più rapida vivono nei Paesi più poveri», è il commento di Liu Zhenmin, sottosegretario generale Onu per il DESA, «e questo comporta ulteriori sfide per eliminare la povertà, raggiungere una maggiore uguaglianza, combattere la fame e la malnutrizione, rafforzare la copertura e la qualità dei sistemi sanitari ed educativi, per garantire che nessuno sia lasciato indietro.»
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