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Rapporto del Wwf sui botti di Capodanno

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Wwf contro i botti di capodanno. “Causano stress e morte fra cani, gatti ed uccelli”. Si stima che ogni anno in Italia almeno 5000 animali muoiano a causa dei fuochi di fine anno. E i comuni che li vietano si moltiplicano.

Ogni anno sono sempre di più i sindaci delle città che cercano di contrastare i botti di capodanno, con apposite ordinanze che bandiscono questa usanza per privilegiare la sicurezza della città e dare un chiaro segnale di attenzione verso il mondo degli animali. Ad aderire all’appello del WWF è, in primis, il comune di Sant’Agnello con l’ordinanza anti-botti che prevede fino a 500 euro di multa ai trasgressori. Con apposita ordinanza, il sindaco di Sant’Agnello ha disposto delle misure di prevenzione dei rischi derivanti dall’utilizzo di materiale pirotecnico in occasione dei festeggiamenti per il Capodanno 2018.animali, capodanno, fine anno, fuochi artificio, petardi, rauti,wwf

Ma sono anche tanti altri i sindaci in Italia che stanno emanando ordinanze analoghe che vietano “l’accensione ed i lanci di fuochi d’artificio, lo sparo di petardi, lo scoppio di mortaretti, razzi ed altri artifici pirotecnici in tutte le vie, piazze o aree pubbliche dove transitano o siano presenti delle persone in considerazione degli oggettivi pericoli per le persone, dei rumori molesti causa di disagio e oggetto di lamentele da parte di molti cittadini e del fatto che botti, petardi e fuochi sono causa di stress, morte, ferimenti e traumi per cani, gatti, animali domestici ed uccelli” dichiara Claudio d’Esposito, Presidente del WWF Terre del Tirreno. “Sempre più persone ci segnalano ogni anno i disagi patiti dai loro animali, che al rumore dei fuochi di capodanno impazziscono correndo il rischio di subire gravi conseguenze”.

Si stima che ogni anno in Italia almeno 5000 animali muoiano a causa dei botti di fine anno. Di questi circa l’80% sono animali selvatici, soprattutto uccelli, tra i quali non mancano casi di rapaci, che spaventati perdono il senso dell’orientamento ed effettuano una fuga istintiva rischiando di colpire un ostacolo a causa della scarsa visibilità. Altri abbandonano il loro dormitorio invernale (alberi, siepi e tetti delle case), vagano al buio alla cieca e non trovando altro rifugio muoiono per il freddo a causa dell’improvviso dispendio energetico a cui sono costretti in una stagione caratterizzata dalla scarsità di cibo che ne riduce l’autonomia. Nei gatti, e soprattutto nei cani, un botto crea stress e spavento da indurli a fuggire dai propri giardini e recinti, per scappare dal rumore a loro insopportabile, finendo spesso vittime del traffico o di ostacoli non visibili al buio.

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