Ondate di calore sempre più frequenti
Le ondate di calore saranno sempre più frequenti e dovremo, perciò, abituarci. A suggerirlo è uno studio pubblicato su Earth’s Future, secondo cui le terribili ondate di calore come quelle della scorsa estate si potrebbero verificare due anni su tre, se l’aumento della temperatura globale sarà di 1,5 gradi centigradi, e ogni anno se il riscaldamento globale sarà di 2 gradi.
La terribile ondata di calore di luglio
“Troppo caldo da sopportare”. È questo il titolo dell’ultima impressionante immagine inviata dal satellite Copernicus Sentinel 3 dell’Esa, che ha fotografato la tremenda ondata di calore che ha investito l’Europa alla fine di luglio. Un evento estremo che lo scorso giovedì, 25 luglio ha fatto registrare in molte città europee picchi di 39-40 gradi centigradi.
Il riscaldamento globale si vede a colori
Il riscaldamento del pianeta negli ultimi due secoli è tutto in questa immagine che rappresenta con diversi gradienti di colore, dal blu al rosso, l’escalation delle temperature globali annuali dal 1850 al 2018. E’ stata creata da Ed Hawkins dell’Università di Reading, nel Regno Unito, con un innovativo strumento interattivo che permette di ottenere analoghe immagini anche per ciascun continente o paese del mondo. Vedere per credere!
I cambiamenti climatici creano “isole” ad alta quota
Anche il paramo, un ecosistema unico diffuso soltanto sulla cordigliera delle Ande, è minacciato come tanti ecosistemi montani dal riscaldamento globale. Più fa caldo, più queste aree si ritirano in alta quota, isolandosi le une dalle altre, come mostra questo video realizzato da un team internazionale che ha ricostruito le variazioni dell’ecosistema andino nel tempo utilizzando record di polline fossile. Un metodo innovativo che, secondo gli autori dello studio, può prevedere l’impatto del cambiamento climatico sulle montagne di tutto il mondo.
L’artico si sta sciogliendo
Mentre la Siberia brucia, a causa del riscaldamento globale nell’Artico canadese quantità crescenti di permafrost costiero finiscono in mare: un’erosione che a volte supera più di un metro al giorno. A riferirlo è uno studio dell’Università di Edimburgo, che si è servito di un drone per fotografare una sezione di permafrost sull’isola Herschel, situata nel mare di Beaufort. Nella foto, una colata di permafrost si riversa nel mare turchese, tingendolo di grigio.
Lascia un commento