Progetto Snam di una rete italiana per l’idrogeno da fonti rinnovabili

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L’Italia si candida a diventare il distributore di idrogeno per tutta l’Europa. Un hub europeo dell’idrogeno. L’Italia potrebbe sfruttare la rete gas di Snam per portare nel Paese e in tutta Europa l’idrogeno prodotto in Africa da fonti rinnovabili. Il 70% della rete Snam sarebbe già pronta per il trasporto di idrogeno.

L’Italia potrebbe diventare un hub di energia pulita per tutta l’Europa importando l’idrogeno prodotto dagli impianti solari del Nord Africa. Il risparmio sarebbe nell’ordine del 10-15% rispetto a una produzione locale di idrogeno.Lo scenario è stato esplorato da uno studio di The European House-Ambrosetti e la società energetica Snam legata soprattutto alla fornitura di gas, che è stato presentato nel corso del 46° Forum The European House-Ambrosetti, a Cernobbio.

Perché l’idrogeno e perchè la rete gas di Snam

L’Italia si candida a diventare il distributore di idrogeno per tutta l’EuropaLo studio parte dalla transizione energetica legata a doppio filo con la decarbonizzazione dell’economia, le quali prendono a piene mani anche dal Green Deal europeo del 2019 con il quale si mira alla carbon neutrality entro il 2050.

Nel 2019, la produzione industriale di CO2 è rimasta sostanzialmente invariata rispetto all’anno precedente, ma non c’è molto da rallegrarsi, perché il 2018 ha registrato il nuovo massimo storico: 33,2 giga-tonnellate di CO2.

Lo studio ha quindi preso in esame l’idrogeno per la sua versatilità e integrabilità con altre tecnologie pulite, per decarbonizzare gli usi finali facendo leva sulla infrastruttura di rete del gas naturale.

Ecco come si spiega la presenza di Snam nello studio. L’idea è quella di usare la rete gas già presente per accelerare il processo di penetrazione dell’idrogeno riducendo i costi di fornitura.

La visione Europea sull’idrogeno verde

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Una selezione dei progetti europei sull’espansione dell’idrogeno nel continente

La scelta dell’idrogeno risiede anche in una precisa visione dell’Europa su questo vettore energetico. L’8 luglio 2020 la Commissione Europea ha adottato una nuova strategia per la ricerca e l’innovazione sull’”idrogeno verde”, ovvero quello prodotto da fonti rinnovabili: in particolare dall’energia solare. Il progetto ha ricevuto fondi per 985 milioni di euro da distribuire in altri 250 progetti a tema.

A livello mondiale gli scenari di penetrazione stimano al 2050 un peso dell’idrogeno che potrà raggiungere un quarto della domanda finale di energia, una quota  che  trova  corrispondenza anche a livello europeo, per cui la percentuale di penetrazione varia tra il 18% e il 24%.

Il ruolo dell’Italia, perché può diventare l’hub europeo dell’idrogeno

In Italia, la penetrazione dell’idrogeno nel 2050 è stimata al 23%, con il settore dei trasporti che beneficerà del 39% dell’intera domanda di idrogeno. Ma il 32% della domanda sarà assorbita anche dal settore residenziale.

Complessivamente, lo studio stima che tale aumento della quota di idrogeno nei consumi energetici finali permetterebbe all’Italia di ridurre le emissioni di 97,5 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, che corrisponde a una riduzione di circa il 28% rispetto alle emissioni italiane del 2018.

Le possibilità date all’Italia di offrirsi come hub europeo di idrogeno verde arrivano dalla rete gas che comprende i collegamenti con il Nord Africa. Attraverso questa infrastruttura già esistente, l’Italia potrebbe infatti importare l’idrogeno prodotto in Nord Africa attraverso l’energia solare a un costo del 10-15% inferiore rispetto alla produzione domestica.

In futuro, si avrà anche l’opportunità di affiancare una infrastruttura dedicata esclusivamente al trasporto di idrogeno che potrebbe far incrementare anche la domanda e l’utilizzo di idrogeno nel Paese e nel resto d’Europa.

Snam si dice pronta e ha già condotto esperimenti

Una cartina dei 4 maggiori gasdotti europei prodotta da Corporate Europe Observatory nel 2019.
Una cartina dei 4 maggiori gasdotti europei prodotta da Corporate Europe Observatory nel 2019.

Il CEO di Snam Marco Alvera, durante la conferenza ha riferito che “nel 2000, il prezzo dell’idrogeno da fonti rinnovabili era 40 volte superiore a quello del petrolio. Oggi si stima che entro cinque anni diventerà competitivo con alcuni combustibili attuali.

Snam è uno dei più grandi gestori di gasdotti in Europa, e sta già sperimentando un mix del 10% di idrogeno nella sua rete di gasdotti lunga circa 41.000 chilometri (al 2018). Snam ha dichiarato che la rete attuale di gas naturale è già composta dal 70% di tubature pronte per trasportare l’idrogeno.

Nei diversi scenari di sviluppo ipotizzati, il valore della produzione di idrogeno sarà compreso tra 4,5 e 7,5 miliardi di Euro al 2030 e tra 21 e 35 miliardi di Euro al 2050. Grazie all’attivazione delle filiere di fornitura e dell’indotto sui consumi, la catena del valore dell’idrogeno potrebbe raggiungere un valore della produzione complessivo compreso tra 14 e 24 miliardi di Euro al 2030 e tra 64 e 111 miliardi di Euro al 2050. I nuovi posti di lavoro creati potrebbero essere 540.000 entro il 2050.

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