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La Norvegia blocca fondo per la difesa della foresta Amazzonica

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La Norvegia al Brasile: “Fermate la deforestazione o non vi diamo più soldi”. Oslo, che è il principale finanziatore mondiale dei fondi per finanziare la protezione della foresta amazzonica, ha controllato i dati e ha deciso di puntare i piedi. Finora ha versato circa 1,1 miliardi di dollari al fondo creato dal Brasile nel 2008 per lottare contro l’abbattimento delle foreste.

O LA SMETTETE di accelerare la deforestazione, o dovrete affrontare una riduzione, magari anche fino a zero, dei nostri aiuti alla difesa dell´Ambiente. Il duro monito viene dalla Norvegia ed è rivolto al Brasile. Oslo, che è il principale finanziatore mondiale dei fondi per finanziare la protezione della foresta amazzonica, ha controllato i dati e ha deciso di puntare i piedi. Dimezzamento dei fondi quest´anno. E se la deforestazione continua, taglio completo. Lo ha detto la premier conservatrice norvegese, Erna Solberg, al presidente brasiliano Michel Temer in occasione della visita di quest´ultimo a Oslo. “Oggi ho espresso la mia inquietudine per il sensibile aumento della deforestazione in Brasile”, ha detto la signora Solberg, aggiungendo: “Un aumento documentato avrà per conseguenza una riduzione dei pagamenti della Norvegia”.

Il prospero paese scandinavo, ai vertici mondiali per qualità della vita, deve la sua prosperità ai giacimenti petroliferi sottomarini e alle fonti energetiche alternative (dighe e turbine che traggono energia dai fiumi sottomarini, gas, altre bioenergie e rinnovabili, ad esempio), incentiva al massimo l’uso di auto elettriche anche con colonnine a rifornimento gratis ed esenzione da tassa di circolazione, e ha deciso di cambiare strada in corsa. Oslo disinveste dal petrolio e in generale dai combustibili fossili, anche tramite il suo Fondo sovrano, il piú ricco del mondo, vuole reindustrializzare per ridurre il gap di eccellenze con la vicina Svezia, e come Stoccolma si è posta l´obiettivo della rinuncia entro il 2025-2030 all´uso dei carburanti fossili. La priorità all´ambiente e alla lotta alle emissioni è obiettivo bipartisan in Norvegia in vista delle elezioni previste per l´11 settembre di quest´annoo, alle quali secondo alcuni sondaggi l´attuale opposizione laburista potrebbe tornare al potere.

Finora, Oslo ha versato circa 1,1 miliardi di dollari al fondo per la difesa della foresta amazzonica creato dal Brasile nel 2008 per lottare contro la deforestazione. La quale ha effetti devastanti sul riscaldamento del clima. Nessun altro paese al mondo ha fornito tanti aiuti a Brasilia in nome della foresta. Ma i versamenti norvegesi sono legati a un severo monitoraggio di Oslo, e fluttuano in funzione del ritmo della deforestazione. “Quest´anno i nostri pagamenti saranno circa dimezzati”, ha spiegato ai media il ministro dell´Ambiente e del clima del regno, Vidar Helgesen. “Dalla metà del 2015 alla metà dell´anno scorso, abbiamo registrato un´accelerazione della deforestazione in Brasile, quindi verseremo meno soldi”.

I dati forniti dai norvegesi (che li raccolgono osservando con satelliti orbitali) sono in effetti impressionanti: la deforestazione, nella prima potenza latinoamericana, è aumentata del 24 per cento nel 2015 e ancor piú, cioè del 29 per cento, l´anno scorso. Nel 2016, sempre secondo Oslo, quasi ottomila chilometri quadrati di foresta brasiliana (superficie pari circa a un quinto della Svizzera) sono stati distrutti a seguito del successo del pressing delle aziende agroalimentari e dell´allevamento. “Abbiamo già ridotto gli aiuti, possiamo diminuirli a zero se non la smettete”, ha ammonito il ministro Helgesen in un messaggio al ministro dell´Ambiente brasiliano, José Sarney Filho. Ogni rinegoziazione dell´accordo sui finanziamenti norvegesi alla protezione della foresta amazzonica è escluso, ha sottolineato la premier Erna Solberg.

Il presidente brasiliano si è difeso affermando che ha posto il veto a misure tendenti a ridurre di 600mila ettari le zone protette della foresta amazzonica, ma secondo i portavoce di Greenpeace si tratterebbe di una misura per salvare la faccia e che non è stata poi tradotta in disegno di legge. Il Brasile è una

potenza industriale sviluppata, tra l´altro terzo produttore ed esportatore mondiale di aerei passeggeri, e ha un prodotto interno lordo superiore di oltre un terzo a quello della Russia. Ma non sembra orientato a rinunciare alla deforestazione. E allora i norvegesi reagiscono.

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