Il nuovo centro meteo Europeo a Bologna

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Dopo l’annuncio del ministro Galletti, l’entusiasmo travolge trasversalmente istituzioni e politica locale. Ecco come e dove sorgerà il nuovo centro di elaborazione delle previsioni a medio termine.

C’è grande entusiasmo dopo la notizia che Bologna è infatti stata scelta per ospitare il Data center del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF): la decisione è stata presa oggi dal Council del ECMWF, riunitosi a Reading, in Inghilterra, attuale sede del Centro. Da qui a giugno verranno definiti gli aspetti tecnici legati al cosiddetto ‘accordo di sede’, che ratificherà l’arrivo sotto le Due Torri della struttura.

Sponsor principale della candidatura delle due torri è stato il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. Ora tutto l’arco politico, trasversalmente, festeggia l’assegnazione: in palio non solo il prestigio, ma anche un robusto indotto, che inietterà nel territorio reddito e conoscenze scientifiche d’avanguardia.

Ecco dove sorgerà e come sarà fatto. La sede designata dal progetto sarà nell’area del Tecnopolo di Bologna, di proprietà della Regione Emilia-Romagna: l’edificio all’interno è attualmente in ristrutturazione ed è già stato destinato dal Comune a ospitare organizzazioni di ricerca e innovazione. Al Centro dati dell’ECMWF verrebbe assegnata da subito un’area di 9 mila metri quadri, compresa la zona per i supercomputer al piano terra e per gli uffici. Una disponibilità di spazi che potrà essere ulteriormente ampliata, con altri 6 mila metri quadri e con la possibilità di ospitare altre attività di ricerca correlate.

Bologna è il principale hub italiano di ricerca e conoscenza in materia di meteo e cambiamento climatico: i principali istituti di ricerca e le più importanti agenzie nel settore meteorologico e climatico si trovano proprio a Bologna (CMCC, CNR, ENEA), come anche la più rilevante Community europea per la ricerca e l’innovazione climatica (Istituto europeo di tecnologia – Climate-Kic), che ha aperto da poco una sede a Bologna. A livello nazionale l’Emilia-Romagna è la seconda regione in Italia in termini di persone impiegate in attività di Ricerca&Sviluppo, oltre 52 mila. L’Emilia-Romagna può vantare l’innovativa Rete Alta Tecnologia, che raggruppa 82 laboratori di ricerca e 14 centri per l’innovazione. A Bologna è inoltre attivo uno dei due soli corsi di laurea in Italia nell’ambito della meteorologia.

Il Centro meteo è una organizzazione intergovernativa sostenuta da 20 Stati membri europei. In questi mesi il Council ha condotto l’istruttoria tra le città candidate, alla ricerca della soluzione ottimale per ricollocare il proprio centro dati. Le altre città in lizza oltre a Bologna erano Exeter (Uk), Slough (Uk), Lussemburgo, Espoo (Finlandia), Akureyri (Islanda); a queste si è aggiunta l’opzione di mantenere il Data Center a Reading.

Attualmente, il Centro meteo europeo di Reading occupa più o meno 300 persone di oltre 30 nazionalità. I dipendenti che lavorano nel data center e nei servizi connessi sono una trentina e, insieme alle famiglie, dovrebbero seguire il trasferimento della sede a Bologna. Per loro, il Governo (in particolare i ministeri dell’Economia e degli Esteri), che ha stanziato 40 milioni di euro nella partita, dovrà avviare a partire da domani una negoziazione per garantire lo status che in genere viene riconosciuto al personale delle agenzie europee (come l’Efsa di Parma), parificato di fatto allo status diplomatico. Bologna, inoltre, ospiterà il data center per 25 anni: nel 2019 è previsto lo spostamento dei due super-computer, da terminare nel 2020.

La struttura sarà completamente indipendente, in modo da “garantire la massima autonomia al centro di ricerca”, spiegano gli addetti ai lavori. Inoltre, e soprattutto, sarà garantito il supporto immediato (entro le quattro ore) in caso di emergenza su tutti gli impianti. Le due sale macchine, che dovranno operare in parallelo 24 ore su 24 per sette giorni alla settimana, e gli spazi dedicati alla memorizzazione dei dati saranno fisicamente separate nel rispetto dei requisiti antincendio. Le macchine utilizzeranno sistemi di raffreddamento innovatici per garantire la massima efficienza e allo stesso tempo anche il maggior risparmio possibile di energia elettrica e termica.

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