Il Biologico non riduce le emissioni globali di gas serra

Vinci tutto supernealotto e giochi Sisal

Il Biologico non riduce le emissioni globali di gas serra
Il Biologico non riduce le emissioni globali di gas serra
Condividi l'Articolo
RSS
Twitter
Visit Us
Follow Me
INSTAGRAM

L’effetto paradossale dei prodotti biologici sull’ambiente. Uno studio su Inghilterra e Galles rivela che il passaggio a coltivazioni e allevamenti biologici, pur avendo un effetto positivo sull’ambiente locale, porterebbe a un forte calo della produzione. La conseguente necessità di importare merci a produzione intensiva dall’estero finirebbe quindi per provocare un aumento netto delle emissioni di gas serra anziché una diminuzione.

L’espansione delle coltivazioni e degli allevamenti biologici può dare un contributo al contenimento dei gas serra, ma va considerata a livello globale e non locale. In caso contrario, ne deriverebbe un maggiore sfruttamento del suolo su scala più ampia e un aumento netto delle emissioni. È quanto emerge da uno studio pubblicato su “Nature Communications” da Adrian Williams, dell’Università di Cranfield, nel Regno Unito, e colleghi dell’Università di Reading. Il risultato è limitato geograficamente a Inghilterra e Galles, ma potrebbe servire come modello anche per realtà più grandi.Lavoratrice nel biologicoIn termini teorici, i metodi biologici consentono di ridurre le emissioni del 20 per cento per ogni bene prodotto nel caso delle coltivazioni agricole e del 4 per cento nel caso degli allevamenti. Se tutta la produzione agroalimentare dell’Inghilterra e del Galles fosse ipoteticamente convertita a questi metodi produttivi, l’impatto sulle emissioni di gas serra sarebbe dunque rilevante.

Il rovescio della medaglia, secondo i calcoli degli autori, è che rinunciare allo sfruttamento intensivo di terreni e animali da allevamento porterebbe a un calo della produzione del 40 per cento. Se il fabbisogno alimentare delle due regioni non diminuisse in proporzione, sarebbe necessario ricorrere a merci di importazione prodotte con metodi intensivi e che dovrebbero affrontare un trasporto più o meno lungo per arrivare sulle tavole dei consumatori. L’effetto netto sarebbe dunque un aumento delle emissioni di gas serra e non una diminuzione.

Secondo i ricercatori, dunque, bisogna ragionare in termini globali su tutte le possibili conseguenze di processi che appaiono utili se considerati singolarmente.

“Anche se i metodi biologici portano indubitabilmente a benefici ambientali locali, compresi un maggiore sequestro di carbonio nel suolo, la riduzione dei pesticidi e il miglioramento della biodiversità, occorre considerare queste pratiche rispetto anche alla maggiore richiesta di produzione di merci da altre parti del mondo”, ha sottolineato Guy Kirk, professore dell’Università di Cranfield e coautore dell’articolo.

Occorre quindi riflettere anche sulle abitudini dei consumatori. “Le considerazioni sulla dieta sono cruciali: il consumo di prodotti biologici attualmente riflette una scelta personale e non è rappresentativo delle abitudini della nazione”, ha concluso Williams. “Certo, lo stesso territorio, con un altro tipo di dieta nazionale, avrebbe fornito probabilmente risultati differenti, ma sarebbe stato un altro studio: il nostro obiettivo era capire i limiti della trasformazione dei metodi di produzione”.

Condividi l'Articolo
RSS
Twitter
Visit Us
Follow Me
INSTAGRAM

Ricerca in Scienza @ Magia

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Inviami gli Articoli in Email:

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.