I giovani manifestano per l’emergenza climatica

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Fridays for Future, manifestazioni in oltre 180 città italiane. Gli appuntamenti piazza per piazza. I giovani chiedono alla politica di mobilitarsi per l’ambiente. L’adesione del Miur: le ore di assenza non saranno contante in maniera tradizionale. I sindacati al fianco degli studenti.

A Milano attesi in 50mila. Il rapporto Onu.
A Milano attesi in 50mila. Il rapporto Onu.

Sono oltre 180 le città italiane in cui le piazze si animano per i Fridays for Future, con eventi organizzati dalla sezione italiana del movimento di Greta Thunberg. L’Italia ha aderito alla Settimana per il clima, ma mentre nella maggior parte degli altri Paesi le manifestazioni si sono svolte venerdì 20 settembre, da noi la mobilitazione chiude la settimana di sensibilizzazione ai problemi dell’ambiente. Si tratta del terzo sciopero globale (dopo quelli del 15 marzo e del 24 maggio), realizzato per chiedere l’abbandono delle fonti di energia fossili e giustizia climatica per i popoli di tutto il mondo. Allo sciopero hanno aderito numerosi sindacati e anche il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, ha invitato tramite una circolare i dirigenti scolastici a considerare giustificate le assenze degli studenti che partecipano alle manifestazioni.

Il movimento

L’account Twitter di Fridays For Future Italia conta 173 gruppi attivi (considerato un nuovo record ), con appuntamenti in ben 160 città italiane. “Il 27 è l’evento culmine e, insieme a 9 nazioni, l’Italia scende in strada a richiamare l’indifferenza della #politica rispetto all’#EmergenzaClimatica” si legge sulla loro pagina. La richiesta principale dei giovani che scendono in piazza, sul modello di quanto ha fatto Greta Thunberg,  è infatti che i governi facciano della lotta al cambiamento climatico il fulcro della loro azione politica.

Tank You GretaLe richieste

Sempre sull’account Fridays for future le richieste alla politica sono poi così elencate: “1) Fuori dal fossile: raggiungimento dello 0 netto di emissioni a livello globale nel 2050 e in Italia nel 2030, per restare entro i +1.5 gradi di aumento medio globale della temperatura. 2) Tutti uniti, nessuno escluso: la transizione energetica deve essere attuata su scala mondiale, utilizzando come faro il principio della giustizia climatica. 3) Rompiamo il silenzio, diamo voce alla scienza: valorizziamo la conoscenza scientifica, ascoltando e diffondendo i moniti degli studiosi più autorevoli di tutto il mondo. La scienza ci dice da anni qual è il problema e quali strumenti servono per risolverlo. Ora spetta alla politica il compito di agire”.

Sull’account Facebook di Fridays For Future ci sono poi richieste precise al ministro dell’Istruzione Fioramonti, quali gli aumenti ai fondi alla Scuola, all’Università e alla Ricerca per sostenere l’innovazione ecologica e rendere gli istituti scolastici 100% sostenibili, rivedere i programmi didattici per evidenziare le conseguenze dell’utilizzo di combustibili fossili, inserire in tutti i programmi insegnamenti basati su modelli di sviluppo sostenibile e interrompere tutte le collaborazioni tra il Miur e le aziende inquinatrici che non abbiano ancora un piano di decarbonizzazione totale entro il 2025 e un piano esplicito di bonifiche e risarcimento danni. “Il banner al ministero non ci basta, vogliamo azioni concrete per fermare il cambiamento climatico a partire da scuole e università”, conclude ‘Fridays for future’ Italia.

Le adesioni

Fondamentale per la riuscita della manifestazione è stata l’adesione del Miur, con Il Ministro Fioramonti che ha diramato una circolare alle scuole in cui chiede di considerare come giustificate le assenze degli studenti per lo sciopero globale per il clima. Nella circolare il Miur ha chiesto alle scuole di non contare le ore di assenza in maniera tradizionale: le ore perse il 27 settembre non verranno infatti sommate alle altre, in modo da non pesare sul limite massimo di assenze a scuola.

Importante per i giovani è stata anche l’adesione dei sindacati: Cobas, Flc Cgil, Sisa hanno dichiarato sciopero del comparto scuola, mentre Usb, Usi e Cub Toscana hanno dichiarato sciopero nazionale di tutti i comparti ad eccezione di quello dei trasporti. La Fiom partecipa con le proprie delegazioni nelle principali piazze italiane. La Cisl ha aderito a molte iniziative locali.

Scontate le adesioni delle maggiori associazioni ambientaliste e la presenza nelle principali città di alcuni rappresentanti della politica. Da questo punto di vista spicca la polemica di Firenze, dove il sindaco Nardella ha annunciato la sua presenza e si è sentito dire dal FFF locale: “Fino ad ora le sue misure, come quelle degli altri decisori politici locali, sono state insufficienti. Consigliamo a lei e a tutti i politici degli altri partiti di stare in ufficio per cercare di recuperare”.  Il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa ha dichiarato: “La piazza ha tutto il mio appoggio, ma non sarò al corteo: è giusto che i ragazzi siano i protagonisti, la scena deve essere tutta loro”.

Gli appuntamenti città per città

Roma. Nella capitale, dove si sono svolti eventi durante tutta la settimana per il clima, l’appuntamento è alle 10 in piazza della Repubblica; da lì partirà il corteo, che si concluderà verso le 13.30 in piazza Madonna di Loreto (piazza Venezia).

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Milano. La giornata è divisa in due momenti: la manifestazione studentesca prende il via da largo Cairoli alle 9.30 e il corteo studentesco effettua un percorso per il centro di Milano, con arrivo in piazza Duomo alle 12.30 circa. Visto lo sciopero dei mezzi Atm Milano, gli organizzatori comunicano che «il sindacato che ha indetto lo sciopero Atm è molto piccolo, per cui sono stati garantiti la maggior parte dei mezzi di superficie e le metropolitane». In ogni caso, lo sciopero dei mezzi ha inizio alle ore 8.45. Dopo il corteo studentesco è la volta della vera e propria manifestazione cittadina per il clima: il ritrovo, alle 18.00, è sempre in largo Cairoli. Il percorso in questo caso si svolge in direzione opposta rispetto al corteo della mattina.

Torino. Il corteo di Fridays For Future Torino si snoda da Piazza Statuto, alle 9.30  per concludersi in Piazza Vittorio. Anche qui, la Climateactionweek è stata intensa con numerosi flash mob organizzati durante la settimana dai ragazzi.

Venezia. Si parte alle 8.30 da piazzale della Stazione dei treni Santa Lucia. In Veneto, oltre a Venezia, il corteo sfila anche a Verona, Treviso, Vicenza e Padova.

Bologna. Il corteo parte alle 9.30 da Piazza San Francesco, i manifestanti sfilano su via Marconi, i viali di circonvallazione, Porta San Donato, via Belle Arti, via Moline, per arrivare in Piazza Verdi.

Parma. Il ritrovo è fissato a barriera Bixio alle 9:30 con i giovani di Fridays For Future Parma che raggiungeranno in corteo piazza Garibaldi. All’iniziativa aderiranno le associazioni ambientaliste locali e le sigle sindacali Cisl e Cgil.

Genova. Il corteo prende il via alle 9 circa da piazza del Principe, sosta di fronte a via Balbi 5, dove c’è il Palazzo dell’Università perché il  Rettore Paolo Comanducci, che ha concesso il patrocinio dell’Università di Genova all’iniziativa, firma pubblicamente la dichiarazione di emergenza climatica.

Firenze. Il corteo si snoda nel cuore del centro storico, quasi 3 chilometri da piazza Santa Maria Novella a piazza Santissima Annunziata, che toccheranno i principali simboli della città da Palazzo Vecchio al Duomo.Il corteo porterà in strada studenti delle scuole (elementari, medie, superiori), quelli universitari (molti i collettivi studenteschi dell’ateneo fiorentino che hanno aderito), genitori, semplici cittadini ma anche il mondo dell’istruzione, grazie all’adesione della Flc Cgil Toscana che ha proclamato per venerdì una mobilitazione del personale della scuola e della ricerca.

Perugia. Nell’università del capoluogo umbro, per consentire la massima partecipazione degli studenti al terzo sciopero per l’ambiente, il Senato Accademico, nella seduta del 24 settembre, ha deliberato la sospensione delle lezioni per l’intera giornata. L’appuntamento per il corteo è alle 9.00  in piazza Partigiani.

Ancona. Nel capoluogo marchigiano niente corteo: alle 11.30 ci sarà un sit-in in piazza Cavour.

Napoli. Il gruppo della città ha chiamato a raccolta per le 9 in Piazza Garibaldi, da dove il corteo si snoda su Corso Umberto, Via Monteoliveto e  Piazza Dante e chiede “cartelloni, vestiti colorati e strumenti musicali”.

Bari. La manifestazione parte alle 9 dal teatro Petruzzelli  per arrivare al parco Due Giugno, passando da ex Fibronit, ponti di Sant’Antonio e San Pio. L’hashtag è  #stacittàavacangià (questa città deve cambiare). Alle 14 i ragazzi consegnano al Sindaco Antonio Decaro le richieste attuative della dichiarazione di #emergenzaclimatica. Per parte sua il Comune di Bari ha accolto la richiesta dle movimento e i mezzi pubblici Amtab sono gratis per facilitare l’arrivo al Petruzzelli alle 9 e per promuovere il mezzo pubblico come alternativa all’automobile.

Reggio Calabria. Il corteo parte alle 9.30 da Piazza De Nava e termina in Piazza Italia. Molte le adesioni dei sindacati.

Cagliari. Si parte da Piazza Gramsci. Il movimento sardo denuncia: “Anche da noi in Sardegna la “decarbonizzazione” diventa una presa in giro. Il governo regionale vuole farci credere che decarbonizzazione voglia dire “dismissione delle centrali a carbone”, così da poter giustificare la realizzazione della faraonica opera del metanodotto”.

Palermo. L’appuntamento è in Piazza Pretoria, ma ci sono ancora dubbi sulle giustificazioni delle assenze.

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