I fiumi atmosferici e la moria di ostriche

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Gli imponenti corridoi di aria umida, talmente grandi da far impallidire alcuni fiumi terrestri, sono i responsabili di un episodio di estinzione di massa avvenuto nella Baia di San Francisco.
Può un fiume celeste rivelarsi responsabile di un’estinzione marina? A quanto pare, sì: sarebbe stato proprio un fiume atmosferico (uno degli imponenti corridoi di aria umida che trasportano vapore dai Tropici fino alla costa ovest degli USA) a determinare una misteriosa moria di massa di ostriche nella Baia di San Francisco, nel 2011.
Piovono rane (e molto altro ancora)
Nel marzo 2011, la popolazione di ostriche di Olympia (Ostrea lurida) che tappezzava la parte settentrionale della Baia californiana, con una densità di 3000 esemplari a metro quadro, fu annientata quasi totalmente, per ragioni apparentemente inspiegabili. Ora gli scienziati dell’Università della California Davis hanno identificato in un fiume atmosferico il principale indiziato.
Un’animazione della NOAA mostra lo spostamento di un fiume atmosferico verso le coste californiane, nel febbraio 2015. | NOAA/ESRL
BOMBE D’ACQUA. Questi flussi di aria umida sono larghi in media 400-600 km e possono avere una portata anche 15 volte maggiore di quella del Mississippi. Trasferiscono vapore acqueo dalle regioni tropicali verso l’esterno e, in California, possono scaricare in soli 10-15 giorni la quantità d’acqua prevista per tutto l’anno.
CONSEGUENZE. E anche se la maggior parte dei fiumi atmosferici è pressoché innocua, come una normale componente della circolazione dell’aria, umidità e venti presenti in quelli più estremi possono creare abbondanti precipitazioni, con alluvioni, frane di fango e repentini cambiamenti della salinità dell’acqua superficiale. Proprio quest’ultimo effetto avrebbe decimato le ostriche californiane.
TROPPO DOLCE. Nel marzo 2011, tre fiumi atmosferici riversarono una tale quantità di acqua dolce nella Baia di San Francisco, da portare la salinità dell’acqua al livello minimo tollerabile per le ostriche, che morirono in massa. Negli anni, la popolazione di bivalvi si è in parte ricostituita, ma le nuove ostriche di Olympia sono più piccole e meno fertili delle precedenti.
IN AUMENTO. I cambiamenti climatici, avvertono i ricercatori, stanno rendendo eventi di questo tipo sempre più intensi e frequenti: la moria di molluschi potrebbe essere solamente la punta dell’iceberg.

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