Scienziati scoprono che si può generare elettricità dalla ruggine. Potrebbe rivelarsi una scoperta utile per nuovi concetti legati alla produzione di energia sostenibile quella effettuata da Tom Miller e Franz Geiger, due professori di chimica, il primo al Caltech e il secondo alla Northwestern University.
I due ricercatori hanno scoperto che è possibile generare elettricità quando dell’acqua salata scivola su sottili pellicole di ossido di ferro, sostanzialmente la ruggine.
Non ci sono reazioni chimiche
Non si tratta della stessa reazione che genera elettricità quando c’è un’interazione tra i composti fatti di metallo e l’acqua salata, come per esempio avviene in alcune batterie.
Qui non ci sono reazioni chimiche: viene convertita l’energia cinetica dello stesso flusso dell’acqua salata in elettricità.
Si tratta di un effetto, chiamato effetto elettrocinetico, che era già stato osservato nelle pellicole di grafene.
Produzione facile da mettere in atto
Tuttavia mentre con le pellicole di grafene è difficile ottenere questo effetto proprio perché il grafene non è proprio economicissimo ed è difficile anche il processo per creare le sottili pellicole, nel caso dell’ossido di ferro siamo di fronte alla possibilità di una produzione facile da mettere in atto e scalabile anche a dimensioni maggiori, come afferma lo stesso Miller.
Effetto straordinariamente efficiente
Inoltre tramite questo effetto si può produrre energia in maniera “straordinariamente efficiente”, come riferito nel comunicato stampa. L’effetto vanta infatti un’efficienza del 30%, migliore anche di quella dei pannelli solari che si fermano intorno al 20%.
Caratteristiche che fanno pensare che potrebbe essere abbastanza agevole costruire pellicole di ossido di ferro abbastanza grandi da essere profittevoli.
Deposizione fisica a vapore
Per formare lo strato molto sottile di ruggine i ricercatori hanno utilizzato particolare processo denominato deposizione fisica a vapore che trasforma i materiali solidi in vapore che poi va a condensarsi sulla superficie desiderata.
In questo modo hanno creato una pellicola di ruggine spessa 10 nanometri, 10.000 volte più sottile di un capello. Facendo scorrere dell’acqua salata, con diverse concentrazioni, su di essa si sono accorti che potevano generare diverse decine di millivolt per centimetro quadrato.
I ricercatori pensano che con pellicole della dimensione di 10 m² si potrebbero generare diversi kilowattora, un quantitativo di energia elettrica sufficiente per una casa americana standard.
Approfondimenti
- Ultra-thin Layers of Rust Generate Electricity from Flowing Water | www.caltech.edu (IA)
- Energy conversion via metal nanolayers | PNAS (IA) (DOI: 10.1073/pnas.1906601116)
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