L’umanità potenziata dalla genetica andrà alla conquista dello spazio. Con insediamenti umani sulla Luna e su Marte, ci si concentra su tempi di viaggio, cibo e rischi di radiazioni.
L’ambiente spaziale è ostile e l’editing genomico potrebbe permettere agli umani di tollerare tali condizioni.
Lord Martin Rees e Dr. Robert Zubrin hanno discusso se l’esplorazione marziana debba essere umana o robotica. Rees sostiene l’uso di robot, ma entrambi vedono l’editing genomico come essenziale per diventare una specie interplanetaria.
Dal 2011, strumenti come Crispr-Cas9 permettono modifiche genomiche precise. Tecniche come il base e prime editing consentono cambiamenti minimi nel genoma.
Gli astronauti affrontano alti livelli di radiazioni nello spazio, aumentando il rischio di cancro. Con l’editing genomico, potremmo inserire geni da piante e batteri per ripulire le radiazioni.
Geni che rallentano l’invecchiamento e contrastano il degrado cellulare potrebbero essere inseriti, e le colture resistenti alle radiazioni potrebbero garantire cibo.
I tardigradi, che tollerano condizioni estreme, offrono un esempio interessante: inserendo i loro geni in cellule umane, aumentiamo la resistenza alle radiazioni.
FONTE: sciencealert
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