Se una bottiglia di plastica vive 450 anni
Una lattina 200 anni, il nylon 40 e i resti di una sigaretta fino a 5 anni. È il tempo ipotizzato perché la spazzatura che produciamo sparisca dalla faccia della Terra.
Insomma, una massa inimmaginabile di plastica, più di ogni altro materiale esclusi acciaio e cemento, pari a 822mila torri Eiffel, 80 milioni di balene e 1 miliardo di elefanti. Il 79% si trova in discarica, il 12% è stato bruciato nei termovalorizzatori e solo il 9% riciclato. Nel 2050 le tonnellate di plastica saranno complessivamente 34 miliardi. Lo studio – senza dubbio il più completo identikit della storia di questo materiale – offre un numero straordinario di dati, puntando sull’invasione dei rifiuti e su quanto sarà difficile liberarsi di loro. Metà della plastica prodotta (400 milioni di tonnellate all’anno) diventa rifiuto dopo meno di 4 anni di uso, rappresentano il 10% della nostra spazzatura e i suoi residui sono stati trovati nella fossa delle Marianne e perfino incorporate in alcune rocce. Lo stesso team in precedenza aveva calcolato che 8 milioni di tonnellate all’anno finiscono in mare.
Mediterraneo di plastica “Ecco le isole fatte di rifiuti”
La massima concentrazione tra Toscana e Corsica: 10 chili per chilometro quadrato Uno studio del Cnr ha individuato dove le correnti portano l’immondizia galleggiante.
La metà delle 9,1 miliardi di tonnellate di plastica nel mondo è stata prodotta solo negli ultimi 13 anni mentre realizzazioni di prodotti in plastica su scala industriale è iniziata solo nel 1950 e se ne creavano solo 2 tonnellate. Il maggiore uso che se ne fa oggi è nel confezionamento (packaging) di altri prodotti. La più virtuosa come riciclo è l’Europa (30%) seguita – a sorpresa – dalla Cina, in molti casi sinonimo di inquinamento, che ne riusa ben il 25%. Fanalino di coda – al netto dell’effetto Donald Trump sull politiche ambientali – gli Stati Uniti con solo il 9%.
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